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Scusate ma posso avere un senso di giustizia e ammirare sempre la franchezza e la lealtà?
Posso non dividere tutto e tutti secondo diktat binari?

Posso non disprezzare una persona perché omosessuale e non sentirmi costretto ad ammirarla perché lo è? Posso cioè ammirare o disprezzare qualcuno per com'è e non per la sua categoria sessuale o ideologica?
Posso essermi battuto contro quelli che “uccidere un fascista non è reato” e con ciò non esultare se, mezzo secolo dopo, gli sconfitti loro vengono perseguitati solo per favorire la corsa al Quirinale e quella all'Eliseo?
Posso essere contro il comunismo, per la sua origine spirituale e ideale e per la sua mentalità ancor più che per le sue realizzazioni, senza con ciò augurarmi che muoia lo Chef Rubio o che ammanettino Carola Rackete?


Il 16 e 17 dicembre, durante la crisi catalana, ha avuto luogo un dibattito a Madrid. Il 16 nella sede dell'Associacion Hermandad si è parlato di “popoli, regioni e nazioni,  cemento d'Europa”. Gabriele Adinolfi , introdotto da Maria Giovanna de Palma ha sostenuto che la crisi catalana è l'effetto di logiche desuete perché nell'era dei satelliti e dei mercati globali la sovranità istituzionale non può più essere quella del passato. Non si può più ragionare con schemi giacobini e questo è un problema comune ai due campi in conflitto. Sono ben altri i criteri sociali e civili all'attualità per risolvere le questioni in corso. Il direttore di Synthèse Nationale, il francese Roland Hélie ha spiegato che i nazionalisti corsi e bretoni e i regionalisti alsaziani e normanni pur critici con il centralismo di Parigi non pretendono di fare secessione. Il greco Athanassios Tanos ha paventato il rischio di frammentazione delle nazioni mettendo l'accento sul pericolo che si corre in Grecia di una secessione da Salonicco. Lo spagnolo Enric Ravello Barber ha rivendicato le ragioni catalane alimentate da un centralismo madrileno plurisecolare.
In serata al ristorante Puerta Grande si è tenuta una cena-dibattito “Tra giacobinismo e indipendentismo una terza via è possibile”. Il tema è stato sviluppato in maniera particolare da Gabriele Adinolfi.
Il 17 dicembre all'hotel Nueva Madrid si è tenuta una tavola rotonda sul tema con folta partecipazione di pubblico.

 

 

 

 



Come provare a vincere nella società liquida di oggi


Documento Politico
Gabriele Adinolfi
Primavera 2018

 

 

 

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Lunga è la marcia ma non la iniziamo oggi.
Il progetto Lanzichenecco,  o progetto di Riconquista, affonda le radici in attività già consolidate.
Il suo scopo è totale.
Esso intende produrre un'élite del pensiero, dell'impegno e del concreto che fornisca i criteri e i mezzi necessari al risveglio dei popoli europei e al destino dell'Europa tutta.

Un Consiglio direttivo, un sistema di Think Tank, un insieme di attività economiche, e una linfa vitale che collega l'insieme: ecco in che consiste il Progetto.
Esso si rivolge ai singoli uomini liberi, alle categorie produttrici, ai membri dei movimenti e dei partiti che abbiano a cuore il bene del proprio popolo e l'avvenire della gente europea.
Al momento in cui scriviamo (agosto 2016) è già in atto in diverse nazioni e regioni d'Europa, ai livelli più diversi.