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L’INTERVISTA. Gabriele Adinolfi a Bari con il suo romanzo storico I rossi, i neri e la morte
di Maria Giovanna Depalma per il Quotidiano di Bari

Gabriele Adinolfi, classe ’54, con un passato (e un presente) da intellettuale nella galassia di destra, ha presentato a Bari il suo ultimo romanzo storico I rossi, i neri e morte. Sicuramente un riferimento di area e un osservatore politico molto attento e con una precisa identità culturale.

Un’identità e una storia che possono trovare dei riferimenti, secondo lei,nell’attuale panorama politico italiano?


<< Diciamo che è cambiato tutto: le famiglie politiche sono implose e bisognerebbe ricucirle. Direi che come Fiume Carsico c’è un pò di tutto ovunque, ma alla stesso tempo le idee sono molto trasversali.>>

Lei pensa che alla luce degli ultimi avvenimenti, esiste una nuova strategia della tensione che individua nell’islamismo una nuova forma di terrorismo seppur di matrice religiosa e manovrato dagli interessi internazionali?


<<Si perché nel 1997 il Pentagono ha formalizzato il passaggio dal comunismo all’islamismo con l’intento di favorire lo strumento della lotta armata e del terrorismo. Quindi per una serie di ragioni economiche, energetiche e di geopolitica quello che noi conosciamo come “jiadismo” è una deformazione molto moderna dell’ Islam che, tra l’altro, spesso e volentieri si trova in conflitto armato con i musulmani stessi. E’ stato prodotto ed è tutt’ora alimentato da Stati Uniti, Inghilterra, Israele e qualche volta la Francia per tenere distanti le sponde del Mediterraneo, per distruggere la cultura,e per tenere sotto scacco l’ Europa che sta faticando a difendere la propria influenza ma che in qualche modo sta guadagnando un po’ di terreno. Anche l’abbattimento dell’aereo tedesco tramite il secondo pilota, del quale non sappiamo ancora esattamente la dinamica, può essere un chiaro avvertimento da parte anglo-americana contro Francia, Spagna e Germania e direi anche l’ Italia, per i ruoli che stanno avendo sia nella pacificazione dell’ Ucraina sia nel tentativo di creare una flotta militare europea nel Mediterraneo.>>

Alcuni ritengono che nel centro destra italiano sia in atto una fase di scomposizione e poi ricomposizione con la scissione di Forza Italiana, ma anche nella Lega e negli altri partiti di area. Dobbiamo superare il bipolarismo oppure insistere nella sintesi tra due soli schieramenti opposti?

<<Noi siamo in presenza di un cambio epocale che durerà, almeno dal punto di vista politico, altri 12 anni. In questo momento, i poteri si stanno organizzando per attuare una sintesi oligarchica dove le opposizioni faticano a trovare uno spazio e un ruolo, e si dovrebbero solo adeguare a quello che succede o prendere il sopravvento.>>

Inutile nascondere la forza catalizzatrice, a destra, esercitata da Matteo Salvini. Un leghista salverà la destra?


<<Nessuno salverà né la destra né la sinistra, si tratta di opporre ad una sintesi oligarchica in atto, una sintesi popolare. Salvini può dare un suo contributo anche importante in questo progetto, ma non potrà essere quello assolutamente decisivo. Ad ogni modo, per poterlo fare ha bisogno di aggiungere un po’ più di ambizione e una visione di più ampio raggio (meno provinciale) e magari abbandonare delle follie come la “Flat Tax”, altrimenti non riuscirà ad avere un raggio d’azione notevole. Tuttavia, va aggiunto che sicuramente dal punto di vista mediatico e dell’agitazione popolare, rappresenta un punto di passaggio che ha un suo perché ma dipende da cosa vorrà fare lui in termini di alleanze politiche e soprattutto come ci si pone nei suoi confronti. Non è possibile ritenere Salvini il salvatore della Patria, perché sono sicuro che non ne è all’altezza.>>

In Puglia sentiamo spesso parlare, specie ultimamente, addirittura di ex missini salpati sulla scialuppa di Michele Emiliano. Com’è possibile?


<<Per la ragione che spiegavo prima. Non dimentichiamo che spesso si tratta solo di puro e semplice interesse o arrivismo. Comunque, essendo tutto imploso, bisogna vedere se si farà una sintesi classista e oligarchica o una sintesi popolare. Bisogna vedere se l’Europa futura sarà ad attrazione tedesca o sarà ad attrazione inglese e vedremo se si riuscirà a fare una rivoluzione sociale e corporativa inserendo la sovranità nazionale e quella popolare in una sovranità Europea, o se non ci riusciremo. Quindi il problema destra o sinistra non esiste più e i partiti in questo momento sono soltanto dei rimasugli o delle macchine elettorali, di conseguenza stare con Emiliano o stare contro di lui, dal punto di vista strettamente elettorale non cambia niente.>>