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Senza polemizzare con nessuno – tra l'altro alcuni dei presenti erano tra i più meritevoli – forse sarebbe il caso di trarre lezione dal fatto e di capire che a nulla serve avere ragione (ammesso di averla) se non la s'impone. Pochi va pure bene ma o quei pochi incidono sulle élites o creano potere nel sociale oppure non se li fila, giustamente, nessuno.
Parto di qui per chiarire che le considerazioni critiche che muovo all'intero movimento nazional-populista in Europa non devono essere interpretate come l'avallo a chi si rinchiude in fortilizi duri e puri (che poi da decenni tutto sono meno che l'uno e l'altro) o a chi si nasconde dietro un atteggiamento di superiorità, ma come uno stimolo per cogliere l'occasione che si presenta ed esservi seriamente attivi.


Alcuni soggetti politici sono bravi a captare

La tendenza nazional-populista in Europa è effettivamente confusa, confusionaria e priva di strategia. Capta il disagio dei ceti perdenti della Globalizzazione e non solo di essa perché la somma delle crisi in cui versano le società europee è notevole. La trasformazione epocale è dovuta all'avvento dei satelliti, all'ascesa terzomondista, al calo demografico, alle ristrutturazioni internazionali e alle debolezze strutturali e spirituali in Europa.
La cessazione della sovranità classica – che può essere rivitalizzata e rinnovata ma non resuscitata – e lo squilibrio tra la logica nazionale e quella internazionale hanno effettivamente prodotto un dissenso, al limite del ribellismo, che attraversa la società intera e tra nazionalpopulisti, populisti di sinistra e sfiduciati, raggiunge un po' ovunque la metà della popolazione.
Se però alcuni soggetti politici sono bravi nel captare il sentimento di rifiuto e nell'offrirgli slogan massimalisti, peccano un po' tutti su degli elementi fondamentali che sono:

a) la comprensione del potere così come è mutato e, quindi, la consapevolezza del come lo si possa conquistare o pressare effettivamente;

b) una proposta articolata e costruttiva d'insieme che faccia sistema, nel senso della storia possibilmente cambiandogli il segno.

Dal che – se nulla muta – il fallimento che queste formazioni si portano immancabilmente addosso: in caso di successo sono destinate ad arrendersi completamente, come Tsipras e prima ancora Alleanza Nazionale.


Il fallimento non è inevitabile

Non è obbligatorio che falliscano, purché si muniscano per tempo delle armi necessarie alla contesa nel momento in cui trasferisse concretamente sul piano amministrativo e legislativo.
Armi necessarie sono le indispensabili doti di un Think Tank serio che sappia spiegare non solo cosa fare ma anche come farlo (non dall'alto perché al Think Tank parteciperebbero anche politici) ma non basta. Sono anche:

a) un potere proprio;

b) una strategia di sistema.

Questo potere va creato e lo si fa nell' organizzazione sociale dei produttori ai quali si fornirebbe così l'autonomia necessaria per competere nella lotta di classe mossa contro di loro dalla finanza e dal parastato. Inoltre tale organizzazione sociale fornirebbe ai partiti nazional-populisti la forza contrattuale indispensabile per diventare soggetti reali e non semplici fruitori terminali di una protesta condannata a oscillare tra il virtuale e la resa.

In quanto alla strategia di sistema la questione è più complessa. Si tratta d'imporre appunto delle sfide sociopolitiche (un'ipotesi di alternativa corporativa incentrata sull'organizzazione dei produttori è già di per sé un programma concreto e rivoluzionario) ma anche delle modifiche politiche vincenti in prospettiva. Se si resta ancorati al No l'unico risultato è di esaurire le energie prima di essere cestinati perché si è perduto il proprio tempo.


Impariamo dalla mosca bianca

Come afferma giustamente Alba Dorata – l'unica mosca bianca nell'ambito politico – non è questione di Euro sì o Euro no ma di cosa si fa, di come lo si fa.
D'altra parte, qualsiasi sentimento si nutra per Bruxelles, solo uno stolto non si rende conto che, tra la tendenza storica e i rapporti di forza, a meno di uno sgretolamento europeo voluto e gestito dall'usura con i risultati che si possono facilmente immaginare, il tempo e l'indole umana giocano per chi detiene il potere e non per chi, senza creare alternative fisiche, lo critica.
Gli ottimismi catastrofisti tipici della Reazione meno qualificata sono risibili. Leggevo il tweet della Meloni che salutava il successo della Le Pen come quello di un referendum anti-Ue. Se fosse così dovremmo dedurre che, avendo l'FN superato il 28% la Ue avrebbe stravinto il referendum con il 71%!
Fortunatamente le cose non stanno così: la gente chiede soluzioni anche radicali purché concrete e vincenti e non vi è alcuna possibilità di offrirgliele se si continuano a privilegiare le scorciatoie a effetto anziché lo studio, il lavoro, la fatica, la strutturazione.


Credo sia ora

Ritengo che sia necessario occuparsi di questo: organizzare i produttori, individuare soluzioni vincenti e fornire ambo le cose a quadri politici emergenti, impiantate su di una seria Weltanschauung e giocarsi, appunto, la partita.
Invito tutti a munirsi di questo realismo rivoluzionario silenziosamente anche da soli, non necessariamente affiancandomi nell'operazione che, in Italia e in Europa, sto perseguendo da oltre un anno essendo riuscito insieme a chi mi affianca a entrare in relazioni operative nel mondo produttivo, con i centri studi e con i partiti europei più affini, anche quelli che rivaleggiano tra loro.
Perché nella somma di cultura e di economia che non entra in competizione con il quotidiano dei politici, si fa anche e seriamente politica, e si possono offrire prospettive, impersonali e silenziose quanto vogliate (“non è intorno a chi fa strepito ma a chi crea nuovi valori che silenziosamente gira il mondo” F. Nietzcshe).
Questo permette anche di raggiungere una trasversalità effettiva e produttiva, altro che fantasticare stancamente di “unità dell'area”.
Direi che è tempo di apprendere a ragionare così. E di capire cosa significa esattamente “siamo realisti, pretendiamo l'impossibile”. Di fatto, per i realisti impossibile non è.