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Patetiche sono le aspettative di chiunque creda in un partito – qualunque esso sia – per ottenere un cambio sostanziale. I partiti di governo sono clubs dove tutto si stempera e i partiti d’opposizione sono sedute spiritiche all’inseguimento di un tempo perduto, destinati a sparire, o a trasformarsi in altri clubs. A meno che una maturità politica raggiunta e una centralità esistenziale presunta, non consentano loro di svolgere un ruolo di pungolo e di ago della bilancia. Ma ne riparleremo, forse. Oggi non ci sono neanche i presupposti.

In quest’ottica chi creda ad un percorso, chi agisca nel quotidiano, chi sia RADICALE e non estremista (la malattia infantile del comunismo diceva Lenin che era un gigante), persegue un minimo di strategia, metodologia e tattica. E spinge uomini, situazioni, agisce in prospettiva. Non si limita ad auspicare.

Sicché  (a parte il Lazio dove la maggioranza bulgara di sinistra ci condannerebbe tutti a seri guai e, semmai, per chi non avesse il coraggio, la coscienza rivoluzionaria e la forza morale per votare Gerri, il voto di lista per Roberto Fiore o Alessandro Rosa andrebbe disgiunto da quello del governatore) il nostro auspicio è comunque quello di un’avanzata notevole di quel grande equivoco che si chiama Alternativa Sociale, che è ancora troppo un partito delle negazioni e non delle affermazioni, rabberciato e improvvisato ma potrebbe, in caso di successo, maturare e assumere un ruolo importante di qui a un anno.

Ma il nostro auspicio, nell’ottica della strategia a tre livelli che abbiamo espresso nel manifesto Polaris, è sempre complessiva e si fonda, chiaramente, sull’ “eltismo pragmatico”. Punta a forzare determinate situazioni e a sostenere uomini, a creare premesse, a innescare dinamiche, a produrre vasi comunicanti.

Ragion per cui nell’ottica NON CONFORME alcuni candidati sono da sostenere in modo inequivocabile. Eccoli:

Lino Guaglianonea Milano, lista di AN

Gerria Roma, lista Storace.

Poi per Alternativa Sociale alcuni candidati meritano sicuramente l’appoggio:

Maurizio Rossiin Toscana

Roberto Fiorein Basilicata

Roberto Bussinelloin Veneto (i forzanovisti veneti sostengono il Mutuo Sociale)

Infine, in quanto elementi integranti a vario titolo delle avanguardie radicali:

Bruno Doneda (Bergamo)

Ennio Poloni(Bergamo)

Nicola Ferrarese (Piacenza)

Altri nomi ci sono sicuramente sfuggiti e potrebbero aggiungersi alla lista.

In ogni caso noi ragioniamo secondo questa logica complessa e articolata, trasversale e radicale e pensiamo sempre al futuro più che al presente.

Un’altra trasversalità andrebbe abbozzata con settori sani della sinistra. Ad esempio sulla base del “bilancio partecipativo”, ma ciò è sicuramente prematuro.

Dunque, buone elezioni (in)utili.

 

 

Noreporter Aprile 2005