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01/02/2016 | lastampa.it

 

 

 

E si capisce perché la vogliano smembrare

 

 

 

 

E’uno dei più longevi razzi vettori al mondo. E anche uno dei più potenti attualmente in uso. Il Proton, collaudato lanciatore russo, è partito questa sera dalla sua piattaforma di lancio della base di Bajkonur, nel Kazakhstan, alle 23.20 (ora italiana), per spedire in orbita il primo satellite europeo del più ambizioso programma di telecomunicazioni dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), dando il via ad un nuovo mercato nelle comunicazioni commerciali satellitari.

Il satellite lanciato questa sera, unico nel suo genere, è stato realizzato da Airbus Defence & Space, ed è il primo elemento dell’EDRS - European Data Relay System (Sistema Europeo di Trasmissione Dati). Unico nel suo genere, è stato soprannominato SpaceDataHighway (autostrada spaziale dei dati), e fornirà servizi di ritrasmissione dati “Big Data” quasi in tempo reale, utilizzando tecnologia laser all’avanguardia.

«Lo SpaceDataHighway è l’equivalente per lo spazio delle fibre ottiche. Rivoluzionerà la comunicazione con i satelliti e i droni, e aiuterà a mantenere l’industria spaziale europea all’avanguardia della tecnologia e dei servizi innovativi» - ha detto Evert Dudok, capo del settore Comunicazioni e Sicurezza di Airbus Defence and Space.

Gli obiettivi sono molti, e migliorerà l’accesso a dati per i quali sarà necessario accedere in modo tempestivo: per esempio i servizi di emergenza e di sorveglianza marittima in seguito alle catastrofi naturali.

Airbus Defence è partner nel programma ESA ed operatore del servizio. L’ultimo stadio del razzo vettore Proton, lo rilascerà in orbita nove ore dopo il lancio, e dopo aver rilasciato un altro satellite, l’Eutelsat 9B.

Questo primo elemento della nuova rete spaziale europea, denominato EDRS-A, comincerà a ritrasmettere informazioni dalla prossima estate dai suoi primi clienti: i satelliti Sentinel-1 e Sentinel-2 del programma ESA/Commissione Europea Copernicus.

Una volta raggiunta l’orbita geostazionaria (a 36.000 chilometri dalla Terra), EDRS ritrasmetterà fino a 50 terabyte di dati dallo spazio alla Terra ogni giorno (per rendere l’idea: 1 solo terabyte di dati può essere immagazzinato in 1.400 CD Rom). Eliminerà l’attuale ritardo nella trasmissione dei dati che non permette l’immediato accesso delle informazioni da satellite, ed eliminerà gradualmente la dipendenza dell’Europa dalle stazioni di terra straniere.

Da quel momento in poi, l’ESA utilizzerà il primo ed i futuri moduli di EDRS per aumentare il tempo in cui i satelliti in orbita bassa, la Stazione Spaziale Internazionale, e le navicelle senza equipaggio, possono inviare dati a Terra da intermittente a quasi continuo, aprendo, come sottolineano i responsabili ESA del programma, un nuovo ventaglio di possibilità. Un secondo satellite EDRS verrà lanciato nel 2017.