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Europa

E' una tragedia greca con forte sapore di farsa. Un muro contro muro tra follie dall'esito scontato: l'abisso. Né poteva andare diversamente se si tengono in conto le premesse: da un lato la finanza, dall'altro i cialtroni, sicché a pagarla saranno tutti.


Il secondo turno delle elezioni amministrative francesi ha confermato le tendenze registrate la scorsa settimana. Vi sono stati dei cambiamenti rilevanti (la sinistra riconquista Parigi e Lione ma il centrodestra la scavalca nel computo globale delle municipalità). Questi smottamenti non derivano da spostamenti elettorali, pressoché inesistenti, ma dall’assenza al secondo turno del Front National che, nelle sfide triangolari, penalizzava sistematicamente i liberali. Rispetto alle scorse amministrative  l’estrema destra (FN e MNR) è infatti riuscita a mantenersi in 41 città di oltre trentamila abitanti mentre nel 1995 era andata al ballottaggio 103 volte.

La Francia ha votato no alla costituzione europea. È una notizia più buona che cattiva perché le motivazioni e i partigiani del Oui non davano altra scelta.  Prima di felicitarsi frettolosamente del risultato, ritengo però che si debbano attendere gli sviluppi politici che ne conseguiranno.

C’è infatti il rischio che di sviluppi politici non se ne veda l’ombra; o addirittura che, se ci saranno, siano addirittura peggiori rispetto ad una vittoria del si.

 

L’otto gennaio 1996 a Parigi decedeva François Mitterrand: un tumore a  lungo combattuto lo portava via pochi mesi dopo la chiusura del suo  secondo settennato alla testa della Francia.

 

 

Fascetta: L’avvento della moneta comune



L’Euro: facciamolo nostro



Quali effetti negativi comporta  e quali opportunità ci offre invece la nuova moneta ?
La sua recente adozione rappresenta indiscutibilmente una novità di rilievo:
non accogliamola con lo spirito di chi subisce ma con quello di chi
vuole decidere del proprio destino.

di
Gabriele Adinolfi




Quelli che l’Euro non lo vogliono assolutamente.
Ci rammentano che la nuova moneta non è di proprietà popolare, che la Banca Centrale Europea  non è sottomessa ad alcun’autorità politica, che i banchieri sovrastano ed avviliscono la sovranità nazionale e che sono in grado di dettare legge ai governi.
Giusto: ma era così anche quando usavamo la Lira.

 

Fascetta: piazze in fermento, ma  lontane

 

Le Pen non abita qui



Una serie di fermenti nazionali ed internazionali ci stanno dimostrando la nostra estraneità al mondo reale. Questo dipende da un accumulo di difetti mentali e comportamentali che mascheriamo dietro atteggiamenti critici, ideologici e intellettualistici senza sostrato.
L’attualità ci passa vicino, ci sfugge tra le dita e noi ci ostiniamo nella sterilità.
Perché siamo impreparati ed incapaci a leggere gli eventi
 e ad immaginare adeguatamente noi stessi.
Proviamoci: iniziando da un bagno di umiltà

di
Gabriele Adinolfi

 

Cosa accade all’improvviso nel piatto panorama politico ?
Si agitano le piazze, inquadrate dalle sinistre nello sterile conformismo no global  o chiamate a difendere l’articolo 18. Risorge il terrorismo che sembra orientarsi a delineare bersagli di destra: il caso Fortuyn, in Olanda, rischia di aprire una serie.

Appuntamento con la storia



Facciamo l’Europa: nazionale,imperiale e rivoluzionaria

 


Gli eventi precipitano. Che lo si voglia o no la nuova Europa prende forma e assume un ruolo importante nello scacchiere mondiale. Non  è certo quella che vorremmo ma apre comunque più di un’interessante prospettiva.
Chi resta fedele all’idea e al valore di nazione si trova ad essere  un po’ confuso.
Da un lato teme il senso universale e transnazionale dell’Europa, dall’altro ne apprezza la capacità d’incrinare il monolite angloamericano.
Come dobbiamo  porci esattamente ?
La risposta  nella riscoperta del  nazionalismo rivoluzionario.
di
Gabriele Adinolfi
 




Hanno riscoperto la parola “Patria”, all’improvviso, di colpo; e ne parlano disinvoltamente con l’ausilio della più banale retorica.
È un nome che suona un po’ strano perché ridicolizzato e dissacrato da decenni di battage marxista e progressista.