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Globalizzazione

 

Tra falsi scopi e falsi miti

 

Essere spada

 

Non vi è alcuna alternativa politica possibile per chi non abbia preso coscienza dell’epoca e della sua precisa valenza psichica e spirituale.
A quel sonnambulismo che caratterizza l’attuale stato di coscienza,  va contrapposta la presenza a se stessi.
Al totalitarismo uniformante, spiritualmente invertito, adagiato sul modello caricaturale della “Grande Madre” va opposta la virilità spirituale. Vera, reale, verificata.
Al dominio incontrastato del Crimine Organizzato urge costituire l’alternativa dell’autonomia autocentrata, che sia al passo con i tempi o addirittura in anticipo su di essi.
di
Gabriele Adinolfi

 

Perché viviamo, perché lottiamo, perché mai facciamo parte di un mondo culturale, politico, umano, anziché di un altro ?
Sono domande a dir poco essenziali dalle cui risposte dovrebbe dipendere l’intero avvenire di un uomo; eppure sono interrogativi che oggi solo in pochi  si pongono perché da tempo, da troppo tempo, ci hanno abituati a vivere in stato di sonnambulismo, in una sorta di automatismo psichico.

Esistiamo?

Il discorso intitolato “Come essere avanguardia nel mondo globalizzato” tenuto al II Colloquio di Tierra Y Pueblo alla Masia di San Juan, presso Valencia

Gabriele Adinolfi

 

 

Non vi terrò un discorso esaltante bensì critico, perché è il compito che da tempo mi sono dato.

Iniziamo col chiederci: perché siamo qui? Cosa ci caratterizza, cosa ci unisce? Forse un sogno, un modello da perseguire; oppure il piacere di riconoscerci fra coloro che stanno fuori: fuori gioco, fuori dal mondo, all’indice; o invece a riunirci è la presunzione di aver capito le cose più di chiunque altro e la convinzione che, se ci dessero il potere, faremmo meraviglie?