Questo sito si serve dei cookie tecnici e di terze parti per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie.

26/01/2016 | lastampa.it

 

 

 

Capò secolo XXI

 

 

 

Un accordo sottobanco tra operatori turistici israeliani per gonfiare i prezzi delle visite scolastiche nei campi di sterminio di Auschwitz. È quanto ha portato alla luce un’indagine della polizia, conclusasi con l’arresto di nove manager di agenzie viaggio, sospettati di aver speculato sulla pagina più drammatica della storia moderna ebraica. Gli investigatori hanno perquisito le abitazioni dei manager e congelato i loro conti bancari. In almeno sei casi sono state accertate aperte violazioni delle regole sulla corretta concorrenza tra gli operatori del settore.
«Se le accuse dovessero essere confermate - scrive Kevin Connolly, corrispondente della Bbc da Gerusalemme - la notizia susciterebbe un’enorme ondata di sdegno del Paese. È inaccettabile che si speculi sulle visite ai luoghi simbolo dell’Olocausto, considerato dai giovani israeliani un rito di passaggio, carico di significato e solennità» .
Ogni anno migliaia di studenti vanno in visita ai memoriali della Seconda guerra mondiale e ai campi di concentramento nel sud della Polonia. Un viaggio che arriva a costare diverse migliaia di shekel (1000 shekel corrispondono a circa 230 euro, ndr). Circa sei milioni di ebrei furono sterminati dai nazisti, almeno un milione nella sola Auschwitz. Sulla tragedia è tornato anche Papa Francesco, che nella sua recente visita alla sinagoga di Roma l’ha definita «una disumana barbarie perpetrata in nome di una ideologia che voleva sostituire l’uomo a Dio». «Il 16 ottobre 1943 - ha ricordato Bergoglio- oltre mille uomini, donne e bambini della comunità ebraica di Roma furono deportati ad Auschwitz. Le loro sofferenze, le loro angosce, le loro lacrime non devono mai essere dimenticate».