1) Gli attentati terroristici in Spagna non sono isolati: sono stati preceduti da una serie di bombe ai treni disseminate sulle ferrovie francesi ma trovate prima che esplodessero. Forse perché i servizi transalpini funzionano meglio di quelli iberici oppure perché rispondono a un ben diverso padrone. 2) Gli attentati terroristici non sono mai stati destabilizzanti ma sempre stabilizzatori. Chiunque avesse avuto un altro scopo non ha fatto altro che rafforzare il governo filoamericano al potere. 3) Gli attentati avranno, presumibilmente, effetto duplice: uno sull’opinione pubblica che permetterà di far attribuire all’effetto/terrore una recessione comunque inevitabile e che ha motivazioni strutturali, un altro sui governi che saranno obbligati a serrarsi acriticamente dietro i falchi del Pentagono. 4) La situazione di Bush, stando ai sondaggi, detta come imperativo ai medesimi criminali che non hanno esitato ad insanguinare l’America pur di realizzare il più ambizioso colpo di stato a memoria d’uomo, di perseverare prima delle elezioni presidenziali. La stessa identificazione dei criminali si addentra su due piste diverse, Al Qayda e l’Eta. Ebbene due parole vanno spese per entrambe le organizzazioni terroristiche. Al Qayda, ammesso che esista ancora, è un gruppo-fantasma costruito ed armato dalla Cia, addestrato dall'Isi pachistano e teleguidato dal Mossad. Quanto all'Eta, un gruppo da tempo minoritario, dalla fine degli anni Ottanta è strettamente legato al narcotraffico che transita per il Paese Basco e la Galizia. Finanziariamente e strategicamente, sin dagli anni Sessanta, risponde alla City. Sono soltanto alcune considerazioni da sviluppare con il tempo, evitando attentamente di lasciarsi abbindolare dalle fandonie che ci verranno propinate nei prossimi giorni, come già era avvenuto dopo l’11 settembre del 2001. Chi vivrà vedrà, sperando che non siano davvero molti quelli che non potranno più trovarsi in condizioni di farlo…. Tutto dipende dalla portata dell’offensiva terroristica decisa dal Crimine Organizzato che sta dibattendosi per evitare la bancarotta.