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Europa

Ieri l'Onu ha attaccato l'Unione Europea perché blocca i migranti in Libia, che poi sono esattamente le ragioni del golpe istituzionale che fece cadere Berlusconi. Ovviamente tra i geni de noantri non se ne parla e si fischietta. Come: la Ue non è la macchina per creare le sostituzioni di popolazione?
Come: la Ue frena la tendenza?

Premesso che la frenata della Ue non la rende per questo cosa bella e da sostenere, bensì da  occupare e rivoluzionare (non riformare, rivoluzionare), faccio notare ai nostri cervelloni che si riempiono la testa di monadi astratte con cui si spiegano il reale con la mentalità di adolescenti di tribu primitive che la Ue è un luogo d'incontro, di confronto e di compromesso in cui si sviluppano le relazioni europee  oggi quando la crescita esponenziale dell'Asia, il boom demografico dell'Africa, la rivoluzione satellitare e il nostro crollo demografico hanno imposto sterzate decisive.

Obama, accordo mondiale grazie a leadership Usa - "E' enorme: quasi tutti i paesi del mondo hanno appena firmato per l'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, grazie alla leadership americana". Lo scrive su Twitter il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Si noti che:
1. La leadership se l’è presa la potenza che aveva sempre rifiutato il Protocollo di Kyoto.

Parigi 13-29 novembre: il ritorno della Sinarchia che per qualche decennio aveva incentrato sulla Ville Lumière il fulcro della nuova era illuminata e cosmopolita. Ora riceve il testimone da oltreoceano, dove dai tempi della Guerra si era definitivamente trasferita a New York, non per sostituire la Grande Mela nell'indiscussa leadership ma per assumere il ruolo di vicereame dalle parti nostre. Parte così la seconda fase del golpe mondialista, dopo l'11 settembre 2001.

L'FN primo partito di Francia




La netta vittoria del Front National al primo turno delle regionali era data per scontata e si è verificata. Per esorcizzarla ce la presentano ora  come l’effetto degli attentati  di Parigi ma non è vero. Prima di essi il suo score nei sondaggi era dato tra il 28 e il 30% e sembra sia stato confermato, al massimo se Marine Le Pen è stata beneficiata dall’effetto-Bataclan sarà stato per un punto percentuale. Il voto che raccoglie è la somma della rabbia sociale (fin dai tempi del padre l’FN ha svuotato l’elettorato comunista), dell’effetto immigrazione massiccia e dell’inettitudine della classe dirigente.
Anche la destra classica (27%) e l’alleanza elettorale guidata dai socialisti (22%) al momento avrebbero raccolto le medesime percentuali che si attribuivano loro prima dei massacri che su questo, dunque, non sembra che abbiano influito.

Putin non è il tuo problema e neppure la tua soluzione. Il problema sei tu
Adesso non mettiamoci a sbraitare contro Putin solo perché in poche ore abbiamo avuto le seguenti novità dal fronte orientale.
1) Israele si è congratulata con il Cremlino per l'ottimo lavoro svolto contro i suoi nemici in Siria.
2) Putin si è detto prontissimo a cooperare sugli scenari bellici con la Francia (nel nome di quell'alleanza che, con una grande imprecisione storica, ha sostenuto abbia permesso loro di contrastare insieme Hitler).

Il doppio No di Francia e Olanda alla Costituzione europea ha messo in evidenza parecchi atteggiamenti, molte prese di posizione che la dicono lunga e non possono non preoccupare chi abbia a cuore il proprio avvenire così come la continuità del fil rouge del suo eccezionale passato.
Da ambo le estreme (una volta tanto unite: almeno questo è un buon segno) c’è stato un tentativo di appropriazione indebita del voto.
L’estrema sinistra sostiene che abbia vinto una volontà sociale, l’estrema destra che abbia prevalso la fierezza nazionale. Eppure, messe insieme, esse arrivano al 20-25 % in Francia e a punteggi da prefisso telefonico nei Paesi Bassi.

Attenzione. La vittoria del No in Francia ha i suoi aspetti positivi ma anche i suoi lati negativi. E, soprattutto, la retorica estremodestra di sciovinismo antieuropeista rischia di offrire a quest’evento una lettura doppiamente distorta.

In quanto molti dei leaders del NO sono per un cambio di costituzione e contrari all’ingresso della Turchia nell’UE, ma non sono affatto, per fortuna, “contro l’Europa”. Ragion per cui il felicitarsi della Francia presentandocela come abbarbicata alla difesa di privilegi passati e nemica della nostra unica speranza di sopravvivenza e di rinascita, oltre ad essere politicamente inquietante non corrisponde al vero.

A voler fare i dietrologi si finisce col divenire paranoici e proveremo a smetterla.

Anche se non possiamo esimerci dal notare come gli ordigni esplosivi sulla ferrovia francese siano riapparsi poche ore dopo che Chirac si era detto contrario all’istituzione dell’FBI europea e come i presunti colpevoli siano stati poi tempestivamente arrestati  immediatamente dopo la sua marcia indietro.

Con notevole ritardo e a toni tutto sommato poco elevati, si è aperto il dibattito riguardo l’entrata in vigore del mandato di cattura europeo.

Dettato da poche menti perverse e accolto frettolosamente da tante intelligenze superficiali e distratte, questo provvedimento è ben più che pericoloso: è letale.

Non a caso, infatti, la Magistratura ha emesso nei suoi confronti parere d’incostituzionalità.

Mi auguro di non essere uccello del malaugurio e spero di limitarmi a gridare al lupo.

Tuttavia qualcosa m’intriga e temo che una campagna di attentati falsamente islamici ma sostanzialmente pro-atlantici sia sul punto di poter nascere in Europa.

Perché dico questo ? Semplicemente perché la Francia e la Germania si oppongono all’attacco angloamericano dell’Iraq e, per giunta, le stesse opinioni pubbliche angloamericane sono contrarie all’avventura bellica.

Venerdì scorso Euronews ha teletrasmesso da Parigi un’immagine spettacolare e significativa. I ministri degli esteri francese, russo e tedesco si sono presentati alla stampa al termine della loro riunione tripartita, stringendosi le mani in maniera assai significativa. Villepin, al centro, offriva la destra al suo omologo russo e la sinistra al collega germanico ed in questa maniera singolare i tre procedevano incontro ai giornalisti, praticamente allacciati tra loro in un’immagine suggestiva che rimandava al simbolico “entrelas” bretone.