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3. Nel momento stesso in cui la Francia interviene contro l’Isis chiamando Inghilterra e Italia nell’impresa si alza la tensione tra i players nella rodatissima

LOGICA DI YALTA. A TAL PROPOSITO VOGLIO RICORDARE QUAL ERA LA LOGICA DI YALTA. Essa comprendeva tensioni anche altissime, si pensi alla Guerra in Corea, al Muro di Berlino, ai missili a Cuba e poi all’Afghanistan. La logica che si fondava sulla concezione di unita e scissione dell’imperialismo, prevedeva non di calmare le acque ma di recuperare tutte le tensioni sotto il controllo dei due rivali-compari. Oggi i rivali-compari non sono soltanto due ma la logica rimane la medesima e se la Siria venisse normalizzata invece di restare libanizzata Yalta ne perderebbe.

Cosa succede intanto sul terreno?

1. Si bombarda soltanto l’Isis diventata pedina di gambetto

2. La Russia ha vantato la distruzione di mille autocisterne nelle mani dell’Isis. Ottimo ma ci chiediamo: da dove vengono quelle autocisterne ? Dove erano dirette e dove sono dirette le rimanenti ? Quale effetto I bombardamenti hanno sui costi del petrolio?

Cosa comporta la tenzone turco-russa?

A prescindere, ribadisco, delle preoccupanti riflessioni sull’armamento russo e sulla sua efficienza, improbabile appare lo scontro frontale con intervento della Nato. Tuttavia probabilmente

1. I russi reagiranno tentando di destabilizzare Erdogan e magari armando i curdi. Comprensibile ma questo fara sorridere Soros & co. Inevitabile.

2. La tensione turco-russa mette fine a ogni ipotesi di pipeline eurorussa per il sud dell’Europa. Il che significa, nella Yalta energetica, la nostra totale sottomissione agli Stati Uniti. D’altronde se abbiamo iniziato a costruire impianti di rigassificazione e se abbiamo ridotto del cinquanta per cento la nostra produzione di gas sembra che tutto vada a inanellarsi in uno schema previsto. Intanto il GRANDE FRATELLO…

1. Ci sta facendo amare tra noi con la psicosi messa in scena a Bruxelles (ovviamente quando l’Europarlamento si trova in trasferta a Strasburgo…)

2. Ci prepara la grande ammucchiata climatica di Parigi preceduta dai funerali della veneziana di Amnesty con ributtante retorica mondialista e con la rappresentanza delle tre religioni monoteiste. Dicevamo giusto dieci giorni fa che un’Alto Commissariato per le Religioni diventa lo scopo ultimo di quest’avanzata terroristica.

Il Mondialismo avanza ovunque impietoso. L’alternativa sta tutta nella tua forza interna, nella tua coscienza, nel tuo dna e nell’edificazione di un’Europa che riparta dall’intesa germano-russa. Con o senza Putin e la Merkel. Quel che conta non sta negli individui e nei protagonisti, ma nel sangue e nell’amore degli dei.