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Il toro e la muleta
Della finanza sappiamo già: un insieme di sciacalli e speculatori cosmopoliti impegnati a depredare le genti di ogni avere, libertà e ricchezza, chiamati a barcamenarsi tra interessi diversi (americani, inglesi, tedeschi, trasversali). Senza popoli coscienti di sé e governi composti da uomini, i tecnocrati al soldo dell'usura devono soltanto assicurarsi di procedere sempre in equilibrio con chi ha un potere contrattuale, ovvero i tre di sopra, la Cina e Israele.
A nessuno di questi interessano le sorti dell'Europa, a nessuno meno che alla Germania, la quale però vive nell'ossessione inflazionistica perché le hanno insegnato ad aver paura che non finisca come Weimar. I tedeschi, si sa, una volta che entra loro in testa un dogma non se lo tolgono facilmente. Basterebbe che si domandassero perché mai hanno quello spauracchio sotto gli occhi, come il toro ha la muleta, per accorgersi che val proprio la pena di assumere quella flessibilità monetaria e di andare incontro a quello che gli han detto essere un pericolo.
 
L'incudine e il martello
I tedeschi sono i soli a cercare, comunque, una qualche flessibilità nella farsa tragica in cui sprofonda la Grecia. Sono i soli che trattano, al contrario della Bce e dell'Fmi.
Dall'altro lato il cialtrone dei cialtroni, Tsipras. Cosa ha fatto finora, tranne che bluffare, barare, pietire, minacciare, piegarsi e fare il graeculo che è come dire l'italiota? Nulla.
Così la Grecia si ritrova schiacciata tra il martello della trojka e l'incudine della cialtroneria.
Da una parte la severità rapace degli usurai e dei loro portaborse, dall'altra i difensori non dello stato sociale (che in Germania e in diversi paesi del nord c'è ancora) ma dell'assistenzialismo ladro, passivo, delle classi parassitarie che formano lo zoccolo duro e rammollito delle sinistre moderne.
Lo stato sociale dei falsi ciechi, degli assenteisti garantiti, insomma quello del Mediterraneo in rovina. Senza assumere doveri né avere ideali, la feccia blatera di diritti.
 
Feccia contro feccia
Feccia contro feccia. Al momento, la Germania nella trattativa è sola e lo è anche contro se stessa, visto che non vuol rischiare di progredire da Weimar verso sirene socialnazionali. 
Ai due estremi osserva desolata i portatori di disastri. Perché se i funzionari dell'usurocrazia non temono affatto che l'Europa vada in pezzi per ricostruirsi ancor più debole né che la Grecia sprofondi e diventi una regione della Turchia, i cialtroni non hanno alcun piano sociale e politico da contrapporre, né alcuna fibra con cui lottare. Syriza non è Alba Dorata, è una pagliacciata senza idee né palle.
Ed ecco che la tragedia diventa una farsa. Si chiamerà i greci a decidere, ma su cosa? Tra la peste e il colera. Perché andrà comunque male per tutti e soprattutto per i greci. E allora ecco a voi una perfetta scelta di democrazia (che nessuno confonda: trattasi sempre del sistema più ipocrita, oligarchico, iniquo e teleguidato che esista). I greci sceglieranno e qualsiasi cosa scelgano sarà una mortale epidemia. Ma diranno loro: “l'avete voluta voi!”
L'unica nota positiva di questo cupo tramonto è che rischia di essere seguito da una vera Alba Dorata.