Non ho notizie altrettanto fresche del corteo dei centri sociali di Torino e degli scontri con le forze dell’ordine; non sono quindi in grado di dire se anche nel capoluogo torinese si sia trattato di un’aggressione in piena regola ai manifestanti. Di sicuro due di essi definiti, non so quanto propriamente, anarchici (il termine torna in voga come sinonimo di paria, di senza diritti) sono stati tratti in arresto.
C’è comunque un parallelismo fra questi eventi. Le “forze dell’ordine” non si sono peritate di mantenere l’ordine, quantomeno a Roma, ma hanno voluto alzare il livello. Era tempo che i cortei non finivano con gli arresti, sabato scorso ben due hanno avuto questo drammatico – ed evitabilissimo – epilogo. A cosa dobbiamo attribuire questa volontà repressiva ? Ad un giro di vite invocato contro le ideologie estremistiche da Strasburgo e Bruxelles ? Forse, visti gli scricchiolii della baracca UE sarebbe stato auspicabile ignorare input di là provenienti. O si tratta, invece, del classico gettare benzina sul fuoco in modo da ricreare violenze di piazza ed opposti estremismi utili al compattamento della nuova Democrazia Cristiana ?
Altri indizi lasciano credere ad una così infame manovra: il tentativo di sgombri incrociati dei centri sociali di destra e sinistra a Roma, la campagna di attentati dinamitardi contro luoghi di ritrovo della destra radicale, intercalati ogni tanto da attentati incendiari ai centri sociali.
C’è puzza di tensione, di DC, di disastro. Ecco perché dovremmo mobilitarci tutti per la liberazione immediata dei forzanovisti e degli anarchici e per sventare quest’escalation che, tanto per cambiare, ha complici altolocati e i soliti ineffabili registi.