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Una gran parte dei militanti chiede comunque di cambiar registro almeno nelle cose più importanti. Un’altra porzione, che quasi sempre corrisponde a quelli che hanno titoli e cariche (che poi, visti gli effettivi, i mezzi e l’incidenza fanno di ciascuno poco meno di un caporalmaggiore nel migliore dei casi) rema controcorrente. Volendo lasciare tutto come sta, anziché correre ai ripari, ognuno di essi innalza ulteriori steccati, moltiplicando rissosità, rivalità e acredine fra gruppi, città, sigle. Una zizzania continua con autoproclamazioni di superiorità su tutto e tutti. Questa malattia ha travalicato i confini della d.r. in senso stretto, tanto che si assiste, a Roma, ignari e stupefatti gli stessi beneficiari, a una rissa fra sostenitori di candidati al comune in AN. Rissa assolutamente identica nei toni e nei contenuti a quella che si è scatenata dopo le politiche nel lungo dopo-derby delle piccole fiamme.
Ciò che lascia sgomento qualsiasi osservatore distratto – oltre ovviamente alla maggioranza dei militanti – acquista però un significato drammatico se si pensa a quello che sta succedendo.
La coalizione vincente ha elevato alle cariche istituzionali ben tre comunisti (due dichiarati) e la geografia politica è più spostata verso sinistra di quanto lo fu nella Repubblica Spagnola, tanto per fare un esempio.
La coalizione governativa sarà obbligata a fare una politica liberista e antisociale e probabilmente il solo contentino che verrà offerto ai comunisti (oltre all’occupazione militare degli spazi) sarà il più bieco antifascismo.
Il governo non è ancora insidiato e già si hanno avvisaglie pericolose sia nel Lazio che in Lombardia di volontà repressive poliziesche e di scatenamento di bande antifasciste.
Alcuni cercano di trovare una forma di ottimismo ripetendosi “è un governo balneare. Non durerà!” Conoscendoli non ne sarei affatto sicuro; e comunque durerà abbastanza per farci male se siamo deboli.
I galletti intanto si beccano e cercano di far sì che ci si becchi tra noi…
E sì che basterebbe poco, ma davvero poco, per uscire dall’ipnosi demenziale, rimboccandosi le maniche in nome di una trasversalità fondata sul buon senso e sul denominatore comune.
Ce ne accorgereremo prima o dopo di essere cotti?