Dopo la levata di scudi da parte di Francia, Germania, Russia, Cina e dei principali paesi arabi ora ci si è messo anche il Vaticano ad osteggiare apertamente la guerra dando così uno scacco cocente al nostro governo rivelatosi una volta di più miope ed incapace di comprendere l’evolversi degli eventi.
Il fatto che il Colle di Pietro si sia così scoperto è significativo: abituata da secoli a prendere sempre posizione per il più forte, se la Chiesa si sbilancia è perché crede che gli Usa stiano perdendo la partita. Sia che non attacchino (ed in qual caso sono politicamente e finanziariamente grossi guai) sia che attacchino con notevoli perdite e con incapacità di capitalizzare il successo militare, gli States si sono probabilmente messi in un vicolo cieco.
A parte la Spagna, che deve salvaguardare i suoi interessi in America Latina, nessuno appoggia a fondo la linea di Bush, nemmeno l’Inghilterra dove Blair non solo è in difficoltà con il proprio partito ma la famiglia reale sembra più propensa ad un accordo con Saddam. Ed è rivelatore il fatto che per la prima volta nella storia britannica un grosso numero di riservisti abbia marcato visita non rispondendo all’appello.
Si dirà che gli Usa colpiranno comunque ed una volta aggredito l’Iraq avranno partita vinta, non solo su Bagdad ma anche su coloro che non si sono allineati con Washington. Ma in realtà chi la pensa così lo fa perché è abituato a scenari già superati. Negli ultimi quattro anni, infatti, la potenza americana si è notevolmente ridimensionata a tutto vantaggio dell’Unione Europea e della Russia.
Tanto per cominciare l’economia americana, dal 2001 in poi, è entrata nella più forte recessione della storia dopo quella del ’29. La produzione dell’industria hi-tech, fiore all’occhiello degli Usa, che solo dieci anni fa aveva un attivo annuo di 35 miliardi di dollari, è oggi chiaramente in passivo.
La net-economy si è rivelata un fallimento. Il fabbisogno petrolifero, che fino a qualche anno addietro era in gran parte assicurato autonomamente, fra solo sette anni dipenderà totalmente dall’estero.
In attesa di attaccare l’Iraq, forse via mare se la Turchia non dà loro il via libera sul proprio suolo e se l’Arabia Saudita mantiene le proprie riserve, gli Americani ne hanno inventata un’altra.
Hanno infatti catturato in Pakistan l’ennesimo “numero tre” di Al Qaida (quanti sono ormai: quattro o cinque numeri tre, tre o quattro numeri due, un paio di numeri uno…)
Questo sanguinario fantomas è anche lui il regista dell’attacco alle Torri naturalmente…E anche qui siamo a dieci o quindici.
Quel che il nostro super-internazional-integral-fondamental-terrorista stava tramando è prodigioso. Niente di meno che un attacco a Pearl Harbour !
Forse per il 7 dicembre 1941.
E non è necessariamente una battuta. Se teniamo conto delle capacità delle intelligence angloamericane e dei loro documenti aggiornati non è impossibile che stiano parlando proprio dei piani di Tora Tora Tora.
Non dimentichiamo che poco più di un mese fa Blair sbandierava all’Onu una prova inconfutabile del riarmo di Saddam. E come unico risultato otteneva la richiesta dei diritti d’autore da parte di un cittadino americano perché l’aggiornatissima prova fornita dai servizi britannici al premier londinese altro non era, infatti, che la sua tesi di laurea del 1991…
D’altra parte anche da noi non siamo nuovi a queste operazioni spettacolari. Per ben due volte abbiamo catturato dei pericolosi integralisti islamici che giravano “con le mappe dettagliate dei luoghi santi delle nostre città” che poi altro non erano se non le carte turistiche acquistate dal giornalaio, con tanto di monumenti messi in rilievo. In ambo i casi si trattava di turisti che sono stati rimessi in libertà con mille scuse dopo essere stati dati in pasto alla libido maso-spettacolare delle nostre plebi teledipendenti.
Il delirio regna sovrano. Vuoi vedere che ci verranno a raccontare che domenica le Brigate Rosse si stavano recando ad un convegno con Hammas e la Jihad perché le finanzia Saddam per compiacere Bin Laden ?
Che altro dire ? Buon Pearl Harbour signori miei, e buona Little Big Horn. Il vostro predominio volge rapidamente alla fine, tanto rapidamente che ne saremo sorpresi persino noi.