Questo sito si serve dei cookie tecnici e di terze parti per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie.



Insomma un’altra produzione scadente dei portaimmagine della Casa Bianca i quali non ci mettono neanche più un briciolo d’attenzione nel confezionare le loro bufale visto e considerato che hanno a che fare con un’umanità sensazionalista e pettegola che ha definitivamente perso l’abitudine e la voglia di usare le cellule grigie.

La paccottiglia hollywoodiana che ci è stata propinata, puntualmente accompagnata dalle banalità e dalle grossolanità degli “esperti”, non prova, dunque, che Saddam sia stato catturato da poco. Per quanto ci riguarda, tenendo conto del mastodontico imbroglio che viene perpetrato senza interruzioni da ventisette mesi, il Rais può essere stato fatto prigioniero sin dallo scorso aprile.

Comunque stiano le cose, sia che Saddam sia stato ufficialmente catturato solo ora, sia che lo sia stato effettivamente (e che dunque si sia evitato di farlo per parecchio tempo) quel che più ci preme è di capire cosa bolle in pentola. Probabilmente, per quanto riguarda noi, come italiani ed europei, si tratta di uno spezzatino avvelenato.

Fino al mese di ottobre la guerriglia irachena aveva attentamente evitato di prendersela con militari e civili di nazionalità diversa da quelle inglese e americana. La diplomazia europea (e in particolare quella francese e quella russa) aveva ottenuto un maggior potere contrattuale nella risoluzione dell’incancrenita situazione irachena. L’improvvisa ondata di attentati contro le nazioni della “coalizione”, ovviamente a dir poco benedetta dagli americani, è servita ad indebolirne le possibilità diplomatiche. La cattura di Saddam offre ora alla Casa Bianca l’opportunità di ridurre l’impegno militare ed, in teoria, persino quella di sospenderlo, in quanto, non si deve dimenticare che  rappresenta il motivo ufficiale dell’intervento in Iraq (gli americani medi sono persino più ebeti di noi, il che è tutto dire, e addirittura ci credono !). Ovviamente gli americani non intendono partire dall’Iraq che, seguendo la consueta strategia israeliana nel medio oriente, vogliono completamente “libanizzato”. Né, chiaramente, mollano l’osso dei pozzi di petrolio rapinati all’Iraq (togliendo tra l’altro a noi buona parte dell’indipendenza energetica). Essi vogliono invece costringerci ad impelagarci in prima fila in una guerra sporca senza fine. Non solo perché Bush deve arrivare alle elezioni non da debole ma da trionfatore ma anche perché questa mossa fa parte della loro strategia globale e della prossima azione tattica di quella che essi stessi hanno definito come “quarto conflitto mondiale”. Una mossa tattica che, a quanto ci annuncia Blondet ne “Osama Bin Mossad”, edizioni Effedieffe, prevedrebbe lo scatenamento della guerra civile in Arabia Saudita (gli americani tradirebbero il moderato re Abdullah incoraggiando il fanatico integralista Sultan per giungere alla spartizione del Paese in tre stati indipendenti, affidando la Mecca agli islamici esaltati e occupando invece loro le regioni petrolifere in modo da concludere l’operazione in medio oriente con l’acquisizione del 36% del petrolio mondiale). Se così stanno le cose gli Usa hanno allora bisogno di passare a noi la patata bollente e di concentrarsi verso il nuovo obiettivo.

 In questa prospettiva, per la prima volta dopo oltre due anni, l’Europa è a rischio di sensazionali attentati terroristici. Prima non aveva senso perché solo l’Inghilterra, la Spagna e l’Italia si erano allineate dietro gli Usa e Israele e, tutto sommato, questo non sconvolgeva più di tanto i piani degli americani che avrebbero avuto meno complici con i quali spartire il bottino della battaglia irachena. Oggi si tratta di dover coinvolgere l’intera Europa occidentale in una guerra paradossalmente volta contro se stessa.

Per costringere le classi dirigenti dei Paesi europei (non tutte le nazioni sono sottomesse e servili come la nostra, non tutti i popoli sono disposti, come noi, al più totale autolesionismo per la gioia di baciare la mano al padrone) serve il terrore spettacolare. Serve agli americani e agli israeliani e, solitamente, quel che serve a questi due compari avviene puntualmente ad opera di qualche commando integralista.