"Dove c'è disagio, c'è la paura. In queste posizioni molto difficili, sei in un
piccolo angolo di inferno. E attraverso questa sofferenza quotidiana, che
impari a sopravvivere in quelle situazioni. Devi trovarti a tuo agio nelle
situazioni scomode. Devi essere in grado di vivere il tuo incubo peggiore.
Il Jitsu ti mette in situazioni in cui devi essere completamente
concentrato per trovare una soluzione al problema. Questo allena la
mente a costruire la concentrazione, ad aumentare la consapevolezza, e
la tua capacità di risolvere i problemi. A volte, non vincerai. Non si può
sempre vincere. Ma questo non ha nulla a che fare con la sconfitta."
Rickson Gracie
UN PO' DI STORIA:
Il Jiu-Jitsu brasiliano o BJJ (scritto anche jujitsu o jujutsu) è un'arte marziale di
origine giapponese che utilizza essenzialmente leve articolari, torsioni,
pressioni e soffocamenti per sottomettere un avversario a terra anche con
grandi differenze fisiche, infatti, portando la lotta a terra si riesce ad
annullare le differenze fisiche dominando e sottomettendo gli avversari
anche più alti e forti.
La parola e jū in giapponese significa “morbidezza”, “dolcezza”, e jutsu,
“arte”, “tecnica”, da qui come viene soprannominata: arte gentile” o più
comunemente “ arte suave”.
La sua origine secolare, come per quasi tutte le arti marziali ancestrali, non
può essere individuata con precisione. Stili di combattimento simili furono
ritrovati in diversi popoli, dall'India alla Cina, nel III e nell'VIII secolo. Ciò che
è noto è che il suo ambiente di sviluppo e perfezionamento furono le scuole
dei samurai, la casta guerriera del Giappone feudale.
Lo scopo della sua creazione era dovuto al fatto che, sul campo di battaglia
o durante qualsiasi scontro, un samurai poteva ritrovarsi senza spade o
lance, necessitando quindi di un metodo efficace di auto difesa senza
l’utilizzo delle armi. Poiché i colpi traumatici non erano sufficienti in questo
ambiente di combattimento, in quanto i samurai indossavano armature, le
tecniche proiezioni, e quelle delle leve articolari, cosi come le tecniche dei
soffocamenti iniziarono a guadagnare spazio grazie alla loro efficacia.
Il Jiu-Jitsu, quindi, nacque dalla sua opposizione al kenjitsu e alle altre arti
cosiddette rigide, in cui i combattenti portavano spade o altre armi.
L'arte marziale prese nuove direzioni quando un famoso istruttore della
scuola giapponese Kodokan decise di conquistare il mondo e dimostrare
l'efficacia dei suoi strangolamenti e delle sue tecniche di sottomissione
contro avversari di ogni taglia e stile di lotta , il suo nome era Mitsuyo
Maeda, figlio di un lottatore di sumo nato nel villaggio di Funazawa, città di
Hirosaki, Aomori, Giappone, il 18 novembre 1878, e morì a Belém do Pará il
28 novembre 1941.
Eterno difensore delle tecniche di autodifesa del Jiu-Jitsu, Maeda si imbarca
per gli Stati Uniti nel 1904, in compagnia di altri insegnanti della scuola di
Jigoro Kano, fondatore del Judo.
All'epoca, grazie ai legami politici ed economici tra Giappone e USA, le
tecniche giapponesi trovarono grandi estimatori sul suolo americano, ad
esempio nel 1904, il presidente Theodore Roosevelt prese lezioni dal
giapponese Yoshitsugu Yamashita.
Negli USA, l'agile giapponese cominciò a collezionare numerose vittorie in
molti combattimenti, potendo così dimostrare l’efficacia del JJ, lotto in
diversi paesi come Inghilterra, Belgio e Spagna, dove la sua nobile postura
diede origine al soprannome che lo rese famoso, Conte Koma.
Nel luglio del 1914, secondo i rapporti, il coraggioso giapponese alto 1,64
metri e 68 kg sarebbe atterrato in Brasile per mettere radici e cambiare la
storia di questo sport.
Maeda si stabilì a Belém do Pará. Per dimostrare l’efficacia delle tecniche di
JJ ,un giorno affrontò la sfida di un capoeirista conosciuto come “Pé de Bola”,
che era alto circa 1,90 m e pesava quasi 100 chili. Maeda lo vinse
sottomettendo il campione di capoeira, da quel momento iniziarono
numerose sfide atte a confermare la potenzialità del JJ .
Fu Koma, inoltre, a promuovere il primo campionato di Jiu-Jitsu nel paese, un
festival di combattimenti e sfide per promuovere questo sport sconosciuto
dove si riunivano specialisti di varie arti di combattimento, Boxe, Lotta libera
Capoeira Taekwondo etc etc.
Nel 1917, un adolescente di nome Carlos Gracie (1902–1994) vide per la
prima volta, a Belém, un'esibizione di un giapponese capace di dominare e
sottomettere i giganti della regione. Amico di suo padre, Gastão Gracie,
Maeda accettò di insegnare al ragazzo irrequieto l'arte di difendersi. Nelle
sue lezioni insegnò a Carlos e ad altri brasiliani i concetti della sua arte che
prevedeva sia in piedi, che a terra, approfittare la forza dell'avversario a
proprio favore utilizzando il principio di azione /reazione.
Un classico movimento, per avvicinarsi all'avversario, era l’uso di calci bassi
e/o gomitate per confondere l’avversario, abbassando di livello si penetrava
dentro l’avversario prendendo le gambe (tecnica chiamata Baiana) e si
proiettava a terra l’avversario, per poi progredire nella lotta fino alla
sottomissione dell’avversario che poteva avvenire per resa o per
svenimento o per lussazione di un arto .
Studente fedele, Carlos Gracie abbracciò il Jiu-Jitsu una volta per tutte e, con
rammarico di sua madre che sognava di vedere suo figlio un diplomatico,
iniziò a instillare anche nei suoi fratelli l'amore per quest'arte di lotta.
Carlos aprì, nel 1925, la prima accademia di Jiu-Jitsu della famiglia Gracie.
Sui giornali lo spot era un capolavoro di marketing: “Se vuoi avere un
braccio rotto, cerca la palestra Gracie”.
Il grande maestro Gracie avrà 21 figli, 13 dei quali diventeranno cinture
nere. Ciascun membro della famiglia cominciò quindi a rafforzare l'arte e ad
aggiungere un altro anello alla catena creata dal grande maestro Carlos,
fondatore e guida del clan, nonché primo membro della famiglia a lanciarsi
in una lotta senza regole, che lui chiamava "Vale Tudo".
Era il 1924, a Rio de Janeiro, quando Carlos Gracie affrontò il lavoratore
portuale Samuel, un noto atleta di capoeira vincendo e diventando un
legenda dell’epoca
Helio Gracie ,uno dei suoi fratelli, fu anche lui un grande lottatore che
apporto grandi innovazioni tecniche a questa arte di lotta ,grazie al suo
spirito indomabile, che non corrispondeva alla sua corporatura la quale era
esile, fu un divulgatore del BJJ.
In linea con la tattica di Conde Koma, i Gracie continuarono, a Rio de Janeiro,
a sfidare capoeiristi portuali e bulli di ogni origine e dimensione, campioni di
altre arti marziali o sport da combattimento. Se in piedi questi bruti
facevano paura, a terra diventavano facili prede delle chiavi articolari o
strangolamenti che portavano alla vittoria la maggior parte delle volte in
queste sfide . Famosa fu sempre la rivalità tra accademie di BJJ e Lotta libera
portando i rispettivi praticanti a vere sfide sia sulle spiagge di Ipanema o
sulle strade di Rio de Janeiro.
Le vittorie della famiglia in combattimenti senza regole si accumularono e
divennero leggende e titoli sulle prime pagine. Oltre alle sfide, si
rafforzarono i campionati tra praticanti, con regole esclusive del Jiu-Jitsu,
forniti da decine di accademie diverse. Negli anni '60, quando Carlson
Gracie aveva già raccolto il testimone da suo zio Helio come prima linea del
clan nelle MMA, fu compiuto un passo importante verso il consolidamento
del Jiu-Jitsu sportivo. Nel 1967 fu creata la Federazione Guanabara Jiu-Jitsu, a
Rio de Janeiro, su autorizzazione della Confederazione sportiva nazionale del
paese.
Il presidente della Federazione era Helio Gracie e il presidente del Consiglio
consultivo era Carlos. Il suo primogenito, Carlson, era il direttore del
dipartimento tecnico.
Negli anni ’90 l’arte ha conosciuto un nuovo boom. Su due fronti: creato da
Rorion Gracie nel 1993, l'Ultimate Fighting Championship ha dato il via al BJJ
mediatico conosciuto oggi come MMA. A partire dall’idolo Royce Gracie, e
con il sudore versato da fratelli e cugini come Rickson, Renzo, Ralph, Royler,
Ryan, Carley, hanno chiaramente dimostrato che il BJJ e il saper lottare
spalle a terra portava la vittoria certa su avversari che non conoscevano
questa arte da combattimento. Il Jiu-Jitsu venne consacrato come arma di
combattimento e dopo il successo nelle MMA/UFC fu portato dentro
nell’esercito Americano e insegnato nei reparti speciali come i Berretti Verdi
Ranger Navy Seal.
Su un altro fronte, Carlos Gracie Jr. Ha seguito il lavoro del padre
organizzando campionati e rafforzando l'arte come sport regolamentato.
Così, nel 1994, è stata creata la Federazione Internazionale di Jiu-Jitsu e la
Confederazione Brasiliana di Jiu-Jitsu, affiliata al Comitato Olimpico
Brasiliano, che oggi promuove tornei per più di 3mila atleti provenienti da
più di 50 paesi, come i Mondiali Campionato, che si tiene ogni anno dal
1996.
Un secolo dopo lo sbarco del Conte Koma in Brasile, il Brasilian Jiu-Jitsu può
oggi essere praticato dall'Alaska alla Mongolia, da Abu Dhabi al Giappone.
Dopo questa breve introduzione storica vorrei in modo più specifico
parlando di cosa e’ concretamente il BJJ.
COSA INSEGNA IL BJJ:
Prima di tutto il BJJ insegna l’autodifesa, infatti come abbiamo letto
precedentemente, il BJJ nasce come arte di autodifesa contro avversari più
grandi e più forti. Il Bjj insegna a perseverare di fronte alle difficoltà e a
mantenere la calma sotto pressione pensando in un modo strategico, quindi
Il Bjj insegna e fortifica una Resilenza Mentale e una Mente Strategica .
Il Bjj con i suoi allenamenti rigorosi e impegnativi, promuove le interazioni
con i camerati di allenamento e i Maestrii, creando ed insegnando cosi, la
disciplina personale, il rispetto per gli altri, l’autostima, l’ autocontrollo
e fiducia in se stessi.
I BENEFICI DEL BJJ:
Il praticante del BJJ avrà certamente una eccellente forma fisica,
aumentando la Forza, la Forza esplosiva, la resistenza , la
flessibilità e la coordinazione. Migliora la capacità di concentrazione,
della pazienza e della risoluzione di problemi in situazioni di grosso
disagio psicofisico, cosi come la creazione di una mente pragmatica e
strategica. Chi pratica il BJJ viene inserito in una comunità dove si creano
forti legami sociali e senso di appartenenza . Infatti allenandosi
giornalmente e duramente sudando, soffrendo e avvolte infortunandosi, tutti
insieme, si creano quei legami di rispetto reciproco, ammirazione e con
una sana competizione, tutto il gruppo può elevarsi crescendo
tecnicamente e fortificando i caratteri dei partecipanti, creando cosi una
coesione nel gruppo una “ Famiglia”.
BJJ SPORTIVO.
Il BJJ è diventato nel tempo, grazie alla federazione del Grande Maestro
Carlos Jr. Gracie, una attività agonistica, dove esistono 8 categorie di età
Adulti ( Fino a 30 Anni ) e i Master suddivisi in Master 1,2,3,4,5,6 e 7. Tutte le
categorie di età sono suddivise in sotto categorie di peso, esite anche la
possibilità di una Categoria di peso chiamata Assoluti dove non esiste
differenze di peso. Quindi anche persone non più giovani, ad esempio come
me, ma con spirito guerriero ancora forte e combattivo, possono cimentarsi
in lotte e tornei vivendo cosi l’emozione della sfida e dello scontro, sentendo
l’adrenalina scorrere nelle proprie vene. Chi pratica la competizione nel BJJ
è una piccolissima percentuale dei praticanti del BJJ , infatti il lottatore
agonistico deve avere delle caratteristiche che molti non hanno, come la
capacita di mettersi in discussione , una forte volontà di Lotta e Vittoria una
grande sopportazione alla sofferenza dovuta agli allenamenti fisici e tecnici
estenuanti, coraggio, oltre ad una capacita di elaborazione delle sconfitte.
Posso dire personalmente che insegna più una sconfitta che cento vittorie in
quanto la sconfitta, se avviene in uno carattere competitivo e’ il
combustibile necessario per migliorassi tecnicamente in uno sport che non
conosce la fine , infatti nessun praticante del BJJ anche ad altissimo livello
potrà dire “ Io so tutto” .
COME SI SVOLGE UNA LEZIONE DI BJJ:
Si inizia ad un orario preciso ci si allinea per ordine di graduazione dalla
cintura nera fino alla bianca con il Maestro di fronte alo schieramento che fa
il saluto. Dopo di che c’è il riscaldamento circa 15 minuti tra movimenti
naturali e specifici i quali si incontrano nella lotta. Poi il Maestro spiega la
tecnica della settimana e si inizia a ripetere in coppia la tecnica mostrata,
anche per questa fase si spendono dai 15/20 minuti. Dopo di che inizia a un
allenamento specifico della tecnica mostrata dal Maestro, qui già si inizia a
lottare con una intensità medio bassa la quale si concorda con il proprio
“coppio”, dopo di che passati i 20/30 minuti ci si prepara ai “ Randori” liberi
dove si finalmente si lotta e ognuno imposta i combattimenti secondo una
propria strategia di allenamento, di solito sono 5/6 round da 5 minuti con 1
minuto d’intervallo. Finisce la lezione nuovamente ci si mette in fila, il
Maestro fa il saluto e dal primo all’ultimo ci si stringe la mano ringraziandosi
per l’allenamento fatto . Poi e’ un classico, sedersi sul tatami e parlare un
po’ delle tecniche un po’ delle gare, avvolte ci si prende in giro per errori
fatti nell’allenamento si scherza e si parla del più e del meno questo avviene
solitamente tra i più graduati.
TIPI DI LOTTATORI:
Nel Bjj abbiamo due distinte figure, nella considerazione che un buon
lottatore dovrà essere capace di ricoprire entrambi i ruoli, ma certamente
secondo un istinto naturale che si basa certamente sulle caratteristiche
fisiche di ogni praticante avremo Chi fa guardia (Guardiero) e chi passa la
guardia (Passador) . Il Guardeiro lotterà spalle a terra utilizzando diversi
tipi di guardia nei quali esistono infinita di tecniche d’inversione o di
finalizzazione. Il Passador dovrà concentrarsi utilizzando le tecniche
apprese per passare la guardia ( oltrepassare la linea del bacino )
stabilizzando la posizione e progredendo nella lotta con sottomissioni.
Una lotta di Bjj è una vera partita a sacchi tra due lottatori, infatti il più
astuto, il più bravo il più strategico, riuscendo ad imporre il suo “ Gioco”
avrà certamente più possibilità di vincere il suo avversario.
SVOLGIMENTO DI UNA LOTTA:
La lotta di BJJ, che ricordo può essere fatta con il Kimono (GI) o senza
Kimono (No Gi) inizia sempre in piedi, chi è forte nel fare guardia cercherà di
chiamare una guardia e da li iniziare a sviluppare le sue strategie, chi è un
passatore di guardia dovrà proiettare a terra il suo avversario per poi
iniziare il passaggio di guardia. Come detto, più volte l’obbiettivo del BJJ è la
sottomissione portando alla resa il proprio avversario che dimostrerà la resa
battendo con le mani o con i piedi tre volte sul tatami o sul corpo di chi sta
portando una finalizzazione. A volte dovuta alla bravura dei lottatori non è
possibile arrivare ad una finalizzazione per tanto la Federazione ha creato
una serie di punteggi i quali tengono in considerazione le progressioni
durante la lotta i punti sono i seguenti:
Proiezioni, inversioni (da spalle a terra si sale portando spalle a terra chi
stava passando la guardia, 2 Punti. Passaggio di guardia i punti sono 3,
ginocchio sulla pancia di chi sta spalle a terra 2 Punti, Montada (quando
ci si trova sopra l’avversario con il corpo dell’avversario tra le nostre gambe)
e presa di spalle (quando abbiamo il nostro avversario con la sua schiena
nel nostro petto e le nostro gambe lo bloccano) 4 Punti . Queste due ultime
posizioni sono il massimo del dominio, infatti, se si arriva a questo punto la
finalizzazione e quasi certa.
FASCE NEL BJJ:
Nella categoria degli adulti le cinte sono 5, Bianca Blu Viola Marrone e Nera.
In questa disciplina di lotta non è come altre arti marziali Judo, Karate etc
etc il progredire e molto lento proprio perché è una disciplina molto tecnica
dove c’è la necessita di creare degli istinti che durante la lotta e sotto
pressione escano in automatico. Tendenzialmente e dipendendo dalla scuola
la permanenza in cintura bianca sono da un anno e mezzo ai due , cintura
blu dai due ai tre, viola due anni marrone due anni. Durante il tempo
l’allievo secondo la sua bravura guadagna un grado fino ad un massimo di
4 gradi dopo di che è pronto per la promozione. Nei competitori il discorso è
differente se l’alunno è un talento e vnce molti campionati e titoli importanti
il professore accelererà il processo di promozione per portarlo quanto prima
nella categoria più importante, la nera. Dalla nera in poi i primi tre gradi si
guadagnano ogni tre anni, a partire dal 3 grado fino al 6 grado ogni 5 anni
dal 6 al 7 grado deve passare 7 anni dopo di che si cambia la cinta e diventa
rossa e nera dopo altri 7 anni la fascia diventa bianca e rossa e per arrivare
all’ultima cintura Coral ci vogliono 10 anni quindi presa la nera per arrivare
alla cintura Coral il massimo per una cintura nera ci vogliono 48 anni. Le
maggiori desistenze avvengano nelle fasce blu e viola arrivare a cintura
nera è una piccolissima percentuale di chi inizia. Lo sport è molto
impegnativo e agli inizi molto frustrante.
CONCLUSIONI:
Il BJJ è uno sport di lotta molto impegnativo ma con costanza e perseveranza
ti regala molte soddisfazioni in quanto è l’unico sport da combattimento che
utilizza tecniche altamente mortali o altamente invalidanti, che una volta
portato l’avversario alla resa, ti regala sensazione di dominio e potere
sull’avversario, perché sai che in situazioni reali estreme e di sopravvivenza
avresti annientato la minaccia.
Il BJJ è l’unico sport da combattimento in cui ogni allenamento i praticanti
lottano realmente, questo permette di essere sempre pronti sapendo cosa
fare se sei costretto ad un confronto fisico nella vita di tutti i giorni.
PALMARÉS
Luigi Mazzetti di Pietralata, classe 1962, ha iniziato non più giovane (47
anni) ed è cintura nera 2 gradi con diversi titoli di cui elenchiamo solo i più
importanti.
CAMPIONATO EUROPEO CON KIMONO
ORO
2013 Cintura Blu Master 4
2015 Cintura Viola
2019 Cintura Nera Master 6
2023 Cintura Nera Master 7
ARGENTO
2014
2016
2018
2022
CAMPIONATO EUROPEO SENZA KIMONO
ORO
2023 Cintura Nera Master 7
ARGENTO
2013 Cintura Blu Master 4
2018 Cintura Marrone Master 5
2019 Cintura Nera Master 6
CAMPIONATO INTERNATIONAL MASTER CON KIMONO
ORO
2017 Cintura Marrone
2018 Cintura Marrone
CAMPIONATO MONDIALE
BRONZO
2016
2017
Ha vinto inoltre 19 campionati minori su 75 disputati.