Questo sito si serve dei cookie tecnici e di terze parti per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie.

11/01/2016 | ilgiornale.it

 

 

tra menzogneri, bari e conigli

 

Tra antifascisti e stupratori empatia perfetta

Chiamarla farneticazione, forse, è troppo poco. E probabilmente sarebbe stato doveroso anche lasciare queste frasi nell'oblio dell'indifferenza. Ma le giustificazioni dell'"osservatorio antifascista" sui fatti di Colonia, dove circa mille immigrati hanno violentato più di 100 donne, rappresentano in tutta la sua ideologia, il pensiero medio di chi, pur di difendere gli immigrati, s'inventano scuse assurde. Che mai avrebbe adottato per uno stupratore italiano.
"Gli accusati, molto probabilmente - si legge nel post di Facebbok - sono fuggiti da guerre, carestie e indigenze varie. Si saranno sentiti emarginati e in carenza di affetto, quindi hanno agito di conseguenza". Carenza di affetto. Se non fosse ancora rintracciabile online, potreste non crederci. Invece è così: pur di regalare una via d'uscita dal crimine che hanno commesso quei "profughi", ospitati in Germania, gli "antifascisti" s'inventano la carenza d'affetto. E allora perché non giustificare anche i fidanzati che, abbandonati dalla ragazza, violentano e uccidono le loro "amate".
Nessuno sarebbe in grado di sostenere una tesi del genere. Ma gli "antifascisti" sì, solo se a commettere il reato sono gli stranieri. Poveri. È evidente che chi è in fuga da guerre, senza una casa, sia legittimato a stuprare e derubare delle donne indifese. Tutto torna. In fondo, sempre sullo stesso post si legge: "Non sono stupratori, non è giusto chiamarli in modo tale,ma bensì,andrebbero chiamati al massimo molestatori".