Questo sito si serve dei cookie tecnici e di terze parti per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie.

Novantasette anni fa vincevamo una Guerra Mondiale.

I nostri politicanti però permisero ai nostri “alleati” del tempo di strapparci di mano il frutto della Vittoria.

E allora, poiché c'era sangue vivo e fiero, vennero Fiume, la Marcia, la Rivoluzione e la Risorgenza.

Ventisette anni più tardi perdevamo una nuova Guerra Mondiale.

I nostri politicanti, resuscitati dai carri armati stranieri e posti sugli scranni della controrivoluzione, si arrangiarono così male dal farcela perdere con danno e ignominia e dal prosternarci più di ogni altra nazione sconfitta, senza che potessimo avere la dignità post-bellica della Germania e dello stesso Giappone.

Da allora ogni giorno che passa ci deterioramo sempre di più e tutti ci calpestano, c'insultano e ci sputano addosso. 

Novantasette anni fa spezzavamo le catene, oggi andiamo al guinzaglio e con la museruola.

Ma non c'è bisogno di farci l'iniezione antirabbica, tutt'al più possiamo contrarre la rogna.