Il risultato elettorale indica che:
Il centrosinistra batte ovunque la CdL. Per almeno tre motivi: il caro-vita che l’opinione pubblica attribuisce al governo benché sia un fatto continentale, lo scarso aumento salariale per gli impiegati pubblici e l’incapacità endemica della gente di destra di comunicare; e poi ci si mette la manifesta presunzione degli esponenti governativi.
Il dato più rilevante – al tempo stesso più preoccupante e più promettente – è la grande progressione, a sinistra, delle formazioni comuniste. Si vedrà in breve se prevarrà – nel tentativo di imbrigliarle – l’idiota pregiudiziale reazionaria antifascista o, piuttosto, la volontà d’incalzare il capitalismo nei termini consentiti dal sistema.
La presunta avanzata dell’estrema destra si è invece rivelata un flop.
Alternativa Sociale, che i sondaggi (probabilmente larghi con la benedizione delle sinistre) davano in crescita, ottiene risultati a dir poco deludenti che solo se s'ignora il risultato alle europee della Fiamma - come se non vi avesse partecipato da sola e ora non avesse corso insieme a tutti gli altri - può essere contrabbandato come decente. Ma sarebbe una presa in giro irriguardosa e indegna.
L’elettorato dell’estrema destra è al palo da dieci anni, oscilla tra cinquecento mila e ottocento mila voti senza mai convincere nessuno al di fuori dal ghetto. Le geografie cambiano continuamente solo nelle composizioni e decomposizioni dei puzzle.
L’estrema destra paga, chiaramente, l’assenza di qualsiasi programma, proposta o affermazione.
Il complesso edipico che la lega ancora e sempre ad Alleanza Nazionale e la sindrome proustiana della ricerca del tempo perduto la condanna all’isolamento.
Il fattore che – a detta di troppi – avrebbe dovuto risultare un valore aggiunto, ovvero la signora ex deputato di AN che porta QUEL nome, si è rivelata valore aggiunto SOLO nelle questioni interne al microcosmo. Si dice che buchi lo schermo e che piaccia alla gente comune. Si diceva anche, in Francia, che Megret fosse un politico intelligente e che piacesse al popolo più di Le Pen…
Si calcoli che nel Lazio e in Campania AS fa ben povera figura rispetto a regioni assai più difficili e che, ad esempio, Invernizzi e Romagnoli escono assolutamente meglio dalla consultazione che non la loro capo.
La quale probabilmente è troppo personalista, protagonista ed emotiva per gestire un partito. La comprova la si è avuta quando ha sostenuto – in modo del tutto infondato – di aver vinto le elezioni per aver fatto perdere Storace.
Storace ha perso da solo e, quale che sia la prospettiva dalla quale si vede la scena, questa sconfitta la paga anche AS. La quale, tra l’altro, ha dimostrato di non essere stata determinante in alcuna regione perdendo così molto potere contrattuale sia con il centrodestra che con il centrosinistra.
Ci riserviamo di commentare a freddo, più ampiamente, i risultati. Al momento c’è da dire solo questo: che chiunque voglia combinare qualcosa DEVE rivedere tutto (gerarchie, atteggiamenti politici, linguaggio, metodo) entro tre mesi o è condannato a scomparire.
In ogni caso non si può più continuare a confondere la politica di oggi con quella che si poteva fare in una società non ancora desocializzata e in un sistema proporzionale. Né si può continuara a mantenere, soli in tutto lo scenario politico, il pregiudizio democratico: credere cioè che parlando alle masse (?) si cambi il quadro politico quando, invece, è proprio cambiando progressivamente il quadro che si raccolgono consensi.
Noreporter Aprile 2005