Questo sito si serve dei cookie tecnici e di terze parti per fornire servizi. Utilizzando questo sito acconsenti all'utilizzo dei cookie.

23/12/2015 | ansa

 

 

 

Il consumo di sigarette di contrabbando in Grecia è salito di circa il 50% dall'inizio della crisi economica, trasformando il Paese in un grosso importatore di sigarette ma anche in un hub per il mercato illegale. E' quanto è emerso nel corso della firma di un'intesa tra la Guardia di Finanza di Napoli e British American Tobacco, in cui si è fatto il punto sul mercato internazionale delle "Illicit white", le sigarette prodotte legalmente per mercati diversi dall'Unione Europea e che vengono contrabbandate e vendute in Europa, pur non rispettando gli standard fissati da Bruxelles e eludendo il fisco. In Grecia i dati dell'Elstat, l'ente nazionale per le statistiche, e del ministero delle Finanze disegnano un aumento graduale ma inarrestabile del consumo di sigarette di contrabbando che nel 2010 era del 10,8% ed è salito al 14.9% nel 2011, al 17.2% nel 2012, fino a oltre il 23% del 2013. Nel 2014, secondo uno studio della società olandese Kgmg sul consumo illegale di prodotti del tabacco nell'Unione Europea, in Grecia sono state fumate 4,43 miliardi di sigarette di contrabbando, mentre dal 2009 al 2014 il consumo legale è crollato di dieci miliardi di sigarette. Secondo gli studi, la ragione del boom delle sigarette illegali in Grecia, ma anche in altri Paesi europei, sta principalmente nel prezzo del pacchetto "legale". Nella penisola ellenica i prezzi dei beni più venduti sono in media aumentati dal 2009 alla fine del 2013 del 19%, mentre quello delle sigarette è salito del 59%: in particolare il balzo in avanti, sottolinea uno studio del Kepe (Centro ricerche e pianificazione economica), nel novembre del 2012 il governo ha deciso un'aumento dell'accisa di circa il 300%. Ma oltre che per il consumo interno, la Grecia è diventata, insieme all'Italia e alla Spagna, un punt di riferimento per i contrabbandieri che proprio da lì partono per esportare illegalmente le sigarette nei Paesi del nord Europa, dove il guadagno è enormemente maggiore: in Gran Bretagna un pacchetto di sigarette costa in media l'equivalente di 9 euro, mentre in Norvegia arriva a 11. Secondo le indagini della Guarda di Finanza italiana, i guadagni delle organizzazioni criminali sono enormi, visto che che pagano all'ingrosso una cassa cento-centocinquanta euro (venti-trenta centesimi a pacchetto) e le rivendono poi a 800-900 euro la cassa all'ingrosso. E la Grecia è diventata un hub di partenza delle "bionde", in particolare, sottolinea lo studio della Kpgm, nei container in partenza dai porti del Pireo e di Salonicco.