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Scritto da lastampa.it   
Giovedì 24 Dicembre 2015 11:17

 

Sole Invitto davvero

 

 

 

Agli astronomi in fondo fa piacere che continui a non piovere. Nel cielo c’è un po’ più di smog, ma almeno non ci sono state e non ci saranno nuvole ad oscurare lo spettacolo di questa settimana di Natale, che presenta davvero non pochi eventi eccezionali. Il primo e più visibile a tutti sarà la Luna piena del 25 dicembre. Una Luna piena non è una grande novità, ma vederla proprio nella notte di Natale è una ricorrenza rara. Dal 1900 al 2099 è accaduto e accadrà in tutto solo otto volte, e la prossima sarà fra 19 anni, nel 2034.
Il cielo è particolarmente agitato, in questi giorni. Vicinissimo alla Terra, a soli 59 mila chilometri, è appena passato l’asteroide 2015YB (i nomi degli asteroidi sono tutti molto burocratici), una roccia di 12 metri di diametro che è stata soprannominata dagli astronomi «La pulce», perché è minuta come il calciatore Messi. E’ vero che l’asteroide era così piccolo che se fosse caduto sulla Terra avrebbe fatto pochi danni, ma la Nasa l’aveva individuato solo due giorni prima, confermando quanto siamo vulnerabili alla caduta di oggetti dal cielo. Oggi sono in arrivo altri due asteroidi più grossi, il 2015XX378 di 50 metri di diametro e il 2003SD220, di 1500 metri, ma passeranno a una distanza di tutta sicurezza, rispettivamente a 2,6 e a 10 milioni di chilometri.

 

Il Solstizio

La Nasa ha individuato e sorveglia continuamente il 95% degli asteroidi di almeno 1 km di diametro che orbitano intorno al Sole e che potrebbero costituire una minaccia per la civiltà umana, e ha calcolato che nessuno di loro ci cadrà sulla testa per milioni di anni. Ma altri corpi celesti restano sconosciuti e appaiono nei telescopi senza preavviso. Un gruppo di scienziati ha così sollecitato l’ente spaziale americano a guardare con più attenzione oltre l’orbita di Giove, dove negli ultimi anni sono state individuate centinaia di gigantesche comete del diametro di 50-100 km, centauri che vengono da molto lontano e attraversano le orbite di Nettuno, Urano, Saturno e Giove. La massa di ognuna di queste comete è pari a quella di tutti gli asteroidi conosciuti messi insieme e potrebbe distruggere ogni forma di vita sulla Terra. E’ già successo ai tempi dei dinosauri e potrebbe accadere ancora: l’attrazione gravitazionale dei pianeti che queste comete incrociano nel loro millenario percorso potrebbe mutarne le orbite e spedirle molto vicino a noi. Sarebbe uno spettacolo meraviglioso, ma anche l’ultimo che l’umanità vedrebbe.

Una cometa molto più piccola, piacevole e rassicurante è invece apparsa dal 15 dicembre nell’emisfero settentrionale. È Catalina, così chiamata dal nome dell’osservatorio di Tucson nell’Arizona che l’ha scoperta. Il 15 novembre ha raggiunto il punto più vicino al Sole e ha cominciato il suo lungo viaggio di ritorno. Di colore verde, con due bellissime code lunghe 800 mila km, è visibile verso Est prima dell’alba, anche solo servendosi di un buon cannocchiale o di un modesto telescopio amatoriale. Catalina sarà presente nel cielo di Natale proprio come la cometa dei Re Magi e a gennaio si vedrà ancora meglio.

Ieri Aldebaran, una delle stelle più luminose della costellazione del Toro, è stata completamente oscurata dalla Luna, anche questo un evento non così comune. Aldebaran è una delle stelle più riconoscibili nel cielo notturno, circa 40 volte più grande e 500 volte più luminosa del Sole, una stella fortunata che secondo la tradizione araba porta ricchezza e onori. Il suo oscuramento da parte della Luna, durato circa un’ora, non è considerato un buon presagio per l’economia globale del 2016. Il 22 dicembre, con un po’ di ritardo, c’è stato il Solstizio d’inverno, il giorno nel quale la durata della notte è la più lunga dell’anno. In molte culture pagane, i cui rappresentanti si radunano per l’evento in luoghi come Stonehenge, è questo il vero Natale, il giorno nel quale le giornate cominciano ad allungarsi e la luce ritorna e rinasce. Guardando in alto in queste notti sarà anche possibile vedere qualche residuo di «stella cadente» delle Geminidi, uno sciame meteorico attivo dal 13 al 19 dicembre. A Capodanno, ma proprio e solo per i fanatici dell’astronomia, ci sarà infine una congiunzione tra la Luna e Giove. Subito dopo, si spera, finalmente pioverà.