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18/01/2016 | ilgiornale.it

 

 

Pornografia dittatoriale alle porte

 

 

 

Gadget, cimeli e saluti (romani) fascisti potrebbero presto finire fuori legge: è questo il senso di una proposta di legge depositata alla Camera dal deputato del Pd, Emanuele Fiano.
Il parlamentare dem chiede infatti che la legge Scelba, varata nel Dopoguerra e che punisce l’apologia del fascismo, diventi a pieno titolo una norma del codice penale. In poche parole, una serie di fatti e comportamenti sarebbero sanzionabili. Tra questi c’è anche il commercio di gadget mussoliniani che finerebbero nel mirino della legge “liberticida”.
Il reato di apologia del fascismo “è del 1952″ ma in base all’attuale normativa “è previsto solo come legge ma non è nel codice penale”. Con la proposta di Fiano si vorrebbero punire “come reati specifici nel codice penale tutti i reati di riproduzione di atti, linguaggi e simboli dell’allora partito fascista”.
Claudio Del Frate del Corriere chiede a Fiano: “Davvero dobbiamo avere paura di questo armentario da quattro soldi? Davvero devono farci paura le immagini d’antan e certe pose che a molti appaiono più grottesche che marziali”. Emanuele Fiano risponde e spiega così la sua iniziativa: “Se guardiamo a quel che sta avvenendo in molte parti d’Europa, dove stanno riprendendo spazio molti movimenti xenofobi, dico che certi atteggiamenti non possono essere assolutamente sottovalutati. Si tratta di simboli? Certo, ma anche i simboli rivestono il loro ruolo. Se riteniamo non più punibili i simboli allora anche ciò che essi rappresentano rischia di non essere più percepito come un problema”.
Il Pd sembra, dunque, confermare il suo “vizietto” di mettere a tacere e censurare la libertà di pensiero. Un vizietto questo tipico dei regimi illiberali, proprio quelli che Emanuele Fiano sembra intenzionato a combattere.