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04/02/2016 | Pietrangelo Buttafuoco (il foglio)

 

 

 

 

 

 

 

 

Smart working. Ecco una cosa nuova. Significa, in sostanza, “lavorare a casa” e quelli con il culo al caldo la raccontano come una meraviglia dell’era nuova dove da dappertutto si può fare tutto. È, insomma, la possibilità di farsi l’ufficio a casa con le aziende - ma va? - ben liete di questa variante rispetto alla vecchia maniera. Quella degli uffici con le persone in carne e ossa. Ecco, dunque, lo smart working. In realtà è solo un eufemismo. Significa precariato: prestazione di lavoro senza l’incomodo di garanzie sociali. Con il vantaggio, per i potentati, di risparmiare anche sulla luce elettrica. A forza di staccare le parole dal loro significato si accetta tutto. E finirà che la disoccupazione sarà spiegata come un happy end con il sazio però - beato lui - che mai potrà capire chi è a digiuno.