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04/02/2016 | huffingtonpost.it

 

 

 

Letta contro Renzi

 

 

 

 

Il quale, comunque, facendo il valletto di Washington e di Tel Aviv nella sfida all'Europa non ha capito che saremo la carne di cannone sacrificata e maciullata. Non c'è più lo storico ombrello yankee che permise alla Dc di vivacchiare nel Mediterraneo.


Dobbiamo saper cogliere l'occasione del referendum inglese per riformare l'Europa: così non va. Ma non la si riforma con l'anti-europeismo facile". Lo afferma alla Stampa, l'ex premier Enrico Letta che spiega: "All'Italia serve stare in Europa anzitutto perché la geografia e la storia ci hanno immerso in un mare instabile. Per decenni abbiamo appaltato la politica di sicurezza agli americani e dunque se non stiamo dentro una rete di alleanze, dentro un sistema di difesa e di sicurezza, rischiamo di affondare. All'Italia serve un'Europa capace di gestire sicurezza e migrazioni, perché soluzioni nazionali non esistono. Non dobbiamo assolutamente staccarci, isolarci".
"Questo tipo di politica italiana verso l'Europa - avverte Letta -, molto aggressiva e incattivita, finisce per isolarci e rischia di farci diventare una seconda Grecia, piuttosto che il centro dell'Europa. Ma il nostro destino è sempre stato e deve restare lo stesso: Francia e Germania. Sì - aggiunge -, devo esprimere una preoccupazione: ci stiamo isolando in modo preoccupante".
Sul contenzioso tra Roma e Bruxelles l'ex premier osserva: "È evidente che non è facile chiedere flessibilità con una legge di stabilità in deficit e priva di spending review. Se la flessibilità diventa uno strumento per fare deficit, ci sono problemi. Il governo sta alzando la voce per coprire questa legge di Stabilità". "Le polemiche anti-Ue per contendere voti a Grillo e Salvini - mette in guardia Letta - alimentano effetti controproducenti".