07/02/2016 | ilgiornale.it
Rivelazioni o illazioni sul ruolo di Regeni
Rivelazioni o illazioni? Fatto sta che se fosse vero, il quadro, allora, bisognerebbe completarlo. Regeni ha studiato a Cambridge e i suoi colleghi ricercatori italiani, coinvolti nelle proteste delle Primavere Arabe contro Mubarak, lavorano a Londra.
I servizi inglesi gestiscono i Fratelli Musulmani (quindi i nemici del governo egiziano) e hanno un ruolo primario nell'Isis.
Allora, se le rivelazioni non sono illazioni, non ci ci può limitare a parlare di servizi italiani ma di antenna britannica dei servizi italiani.
Giulio Regeni sarebbe un'agente dell'Aise (Agenzia informazione sicurezza esterna), i servizi segreti italiani che gestiscono le "minacce provenienti dall'esterno" e che si occupano di raccogliere informazioni sul terrorismo internazionale, sull'Isis, su Al Qaeda, sul traffico di armi e organi umani.
La notizia, "piuttosto circostanziata", è stata rilanciata sul suo blog da Marco Gregoretti, giornalista investigativo. "A quanto mi risulta - scrive Gregoretti - Regeni era stato arruolato qualche anno fa quando i servizi segreti italiani cominciarono a fare campagna pubblica per arruolare nuovi operatori chiedendo il curriculum". E il profilo di Regeni sarebbe stato perfetto per i servizi. Le sue conoscenze informatiche, la capacità di parlare diverse lingue e il suo curriculum universitario lo hanno reso "appetibile" per l'Aise. Così sarebbe stato inviato prima negli Stati Uniti e poi a Londra. La sua attività al Cairo, "con la scusa della tesi di laurea", sarebbe stata coperta dalla "collaborazione giornalistica per il Manifesto, come successe per altri nel recente passato".
"Secondo le informazioni che ho raccolto, i motivi della morte di Regeni- scrive ancora Gregoretti - sarebbero da ricercare proprio nella sua azione in Egitto. Al suo arrivo al Cairo si sarebbe subito messo in contatto con organizzazioni anti Abdel Fattah al Sisi, il Presidente egiziano". Per questo i servizi segreti egiziani lo avrebbero attenzionato, per poi essere "catturato" dall'antiterrorismo il 25 gennaio con l'accusa di aver "fomentato l'opposizione".
Dopo la cattura, le torture. "L'antiterrorismo egiziano lo avrebbe torturato, menomato, tagliandogli le orecchie e il naso, violentato e ucciso. Secondo alcune fonti - aggiunge Gregoretti - la morte di Regeni sarebbe da interpretare come una sorta di avvertimento ai servizi italiani: 'Non ingerite maldestramente'".
E l'acqua degli 007 italiani, al momento, è piuttosto mossa. Basti pensare ai licenziamenti ai vertici decisi negli ultimi giorni e generati dalla maldestra operazione di salvataggio delle cooperanti Greta Ramelli e Vanessa Marzullo. Lo stesso terremoto che adesso minaccia il premier Matteo Renzi e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "Qualcuno dall'interno mi dice - conclude Gregoretti - : 'Si sono mossi Mattarella e Renzi. Sono tutti con il pepe al culo'".