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Crisi mondiale

 

GUERRA e DINTORNI: tra omologazione e rivoluzione
 

di Gabriele Adinolfi



1/ A globalizzarci saranno i Telebani ?



La guerra in corso favorisce o meno il processo di Globalizzazione ?
Ecco un quesito che sicuramente ci interessa, ma per potergli dare una risposta dobbiamo innanzitutto discernere e puntualizzare.

 

 

Nostalgia di protagonismo, di partecipazione, di azione.
Nostalgia dei tempi in cui si affermava il proprio destino; o ci si illudeva di farlo.
A questo possiamo riassumere tutti i singulti politici, con tanto di presenza in piazza, che hanno accompagnato ed accompagnano la telenovela afgana.
E’ difficile arrendersi all’evidenza, al tempo stesso così complessa e semplice, così arida e spietata: l’evidenza del fatto che non contiamo nulla.

 

QUANDO NEW YORK VA IN FUMO

di Gabriele Adinolfi





Sono in molti a pretendere che dopo quanto è avvenuto l’11 settembre nulla sarà più come prima.
Questa tesi può sembrare ridicola ma, spurgata delle banalità qualunquistiche e servili di chi la va gridando ai quattro venti, forse risponde proprio alla verità.
Le Torri che troneggiavano rivolte ad oriente, novelle ed atipiche colonne d’Ercole, erte a simboleggiare non i confini del mondo ma la potenza imperiale americana, sono venute giù attaccate via aria, ovvero attraverso l’elemento proprio al segno zodiacale dell’Acquario, nella cui era si è appena avviata a vivere l’umanità.

 

Fascetta: Siamo tutti Americani ?



Noi, tra America e Europa

Per decenni l’America ha rappresentato la nostra “isola che non c’è”, il gigante
buono che si ergeva a difendere la nostra libertà.
Ma si trattava di un gigante malato, che oggi fa i conti con una crisi d’identità
e con un futuro assai incerto.
Possiamo allora sperare di emanciparci della tutela americana, di liberarci dal
suo imperialismo culturale ed esistenziale ?
Possiamo divenire Europei ?

di
Gabriele Adinolfi



I recenti avvenimenti sanguinosi e spettacolari di Washington, New York, Kabul e Tora Bora hanno catturato l’interesse della pubblica opinione in maniera esclusiva.
L’affronto subito dagli Americani ha colpito davvero tutti; ammesso poi che il verbo subire sia adeguato agli eventi e che a sabotare le Twin Towers ed il Pentagono non siano state invece alcune fazioni locali, impegnate in una  lotta intestina senza quartiere.

 

Fascetta: Leggiamo gli eventi



Noi, la Palestina, l’Imperialismo:

un glossario critico



La determinazione di un popolo oppresso.
Le specificità dei colonizzatori: come i proletari e i reietti delle singole  comunità
 ebraiche si sono  trasformati in tiranni per colpa di un’utopia.
La Terra Promessa e l’ideale multirazziale, cause dell’orrore, in USA come in Medio Oriente.
La parodia imperiale americana ha più da temere dalle periferie calde o
dal rischio di una rivoluzione spirituale ?
 

di
Gabriele Adinolfi



1.    I protagonisti della questione palestinese

Palestina

Palestina, un’autentica passione.

 

Fascetta: la questione latinoamericana

 

 

Don’t cry for Argentina

 

L’Argentina significa molto per noi.

Per  legami di sangue e di storia, per profonde motivazioni ideali e politiche, perché la sua tragedia è il frutto di politicanti incapaci e corrotti ed il risultato della dittatura dei finanzieri. Perché, infine,  proprio da questa Nazione può riprendere vita la politica intesa come partecipazione e come autodeterminazione.Ecco perché la sua tragedia può rivelarsi in qualche modo benefica

 

di Gabriele Adinolfi

 

 

Se ne parla poco, con pudore, con imbarazzo. D’altra parte come si fa a dire che uno dei Paesi più ricchi della terra è sprofondato in un pozzo senza fondo ?

Come si fa a spiegare che due Argentini su tre hanno grosse difficoltà economiche, che uno su due è povero e uno su sette è letteralmente miserabile ?