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Società

Roma e Torino, stessa logica ?
A Roma, quartiere Centocelle, Forza Nuova voleva manifestare per il “Compra italiano”, la manifestazione è stata vietata. Non appena i forzanovisti si sono presentati in piazza sono stati caricati selvaggiamente dai carabinieri che si sono rifiutati di farli defluire. I manifestanti affermano che alcuni dei militi, in borghese, erano armati di manici di piccone con i quali si sarebbero scagliati contro di loro gridando “maledetti fascisti, dovete morire!” Ne è scaturito un caos infernale; i manifestanti hanno tenuto botta: feriti da ambo le parti e, infine, sei arrestati fra i ragazzi di Forza Nuova con processo per direttissima.

Sembra che i Russi siano riusciti a mettere la parola fine all’insurrezione di Nalcik. Almeno questo è quanto dichiarano le fonti ufficiali  proprio nel giorno in cui Condoleeza Rice, la ministra degli esteri dell’imperialismo delle multinazionali, arriva a Mosca.
Putin aveva una fretta del diavolo di chiudere la pratica per non presentarsi all’incontro con Lady Global  in un’imbarazzante situazione di debolezza. Ma anche se è riuscito a salvare la faccia, il nuovo Zar si trova comunque in oggettiva difficoltà.

Non lo chiameremo Ciarlatano; se non altro perché siamo cresciuti anche con la colonna sonora delle sue canzoni. La tentazione tuttavia è forte. Adriano (non il centravanti, lo show man) gioca a fare il mattatore e non si sa come né perché, ma da tempo si parla solo di lui, tanto che nell’inutilità logorroica della commedia mediatica  persino Albano e la Lecciso perdono colpi.
Il Celentano fa il “predicatore” e non si comprende come mai, ma gli danno retta.

Marzo di guerra ? Nel giro di poche ore, la notte tra l’8 e il 9, un ordigno al Tribunale di Ostia e una bomba al Cutty Sark a Roma esplodevano, ma, benché la matrice apparisse evidente, i gesti non furono rivendicati. Poi, dopo una pausa di quasi due settimane, una nuova escalation: attentato incendiario ad Acca Larentia, questo sì rivendicato, curiosamente, dai NARS (Nuclei Antifascisti Roma Sud) quasi a far ironicamente il verso agli opposti Nar degli anni Settanta.

 

 

Storia di una soubrette





I: Viva Fini, anzi abbasso!



Fine novembre 2003, Gianfranco Fini in Israele «condanna i carnefici», denuncia «l’ignoranza, l’indifferenza, le complicità» e garantisce che il suo impegno continuerà in futuro. «Nel 2003 di fronte al razzismo e all’antisemitismo nessuno può più dire io non c’entro, non dipende da me, tocca ad altri fare qualcosa», avverte. E questo, ribadisce, deve valere per tutta An. «Chi non condivide questi valori, o se ne va o lo caccio», ripete. C’è chi recepisce in tutta fretta, come la Mussolini la quale dichiara che ««tutto il mondo, a partire dal Vaticano, dovrebbe chiedere scusa a Israele». (Il Messaggero, 25-11-03)

Quello con i polli di Renzo, che si beccavano fra loro poco prima che gli tagliassero il collo, è un paragone forse un po’ troppo scontato, ma non ne trovo di più calzanti.

Dopo le penultime disavventure della d.r. l’andazzo non si preannuncia dei più promettenti. Alcuni, come il sottoscritto, spingono per una completa rivoluzione culturale e strutturale che i più ritengono benefica ma non credono si realizzerà mai (e penso che sbaglino come sovente avviene alla vigilia di cambiamenti importanti).