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Società

 

3. Occhio alla strategia della tensione !



I conflitti intestini del potere sono soliti comportare scontri violenti. In questo caso si viene a creare un clima di tensione che immancabilmente mette in pericolo l’integrità e l’esistenza delle opposizioni.
Se le nostre analisi hanno un fondamento, diviene allora lecito preoccuparsi specie se teniamo in conto i rinati tentativi di criminalizzazione ideologica dell’estrema destra.
Ma è opportuno non scadere nell’allarmismo.

 

2. Nuovi entusiasmi, nuove possibilità.



Personalmente non condividiamo il disfattismo politico predominante né ci riconosciamo nel disorientamento di chi ha perso i riferimenti teorici e le prospettive e non sa esattamente come e dove collocarsi.
In passato, allorché imperava una forte battaglia ideale, la portata politica e le possibilità di intervento che oggi molti ritengono perdute erano, in realtà, assai scarse; l’unica perdita che si registra rispetto a ieri l’altro, certo non irrilevante, è di natura emotiva,  essendo venuto meno il senso di mobilitazione, allora marcatissimo, con tutte le sue importantissime implicazioni esistenziali.

 

 

Uno sguardo tridimensionale



Molti credono che si viva un momento di calma piatta e che ci sia ben poco da fare.
Noi non la pensiamo così ma riteniamo che quest’impressione generalizzata sia l’effetto di un’estromissione dalle categorie del reale.
Identifichiamo nell’immediato futuro tutta una serie di trasformazioni possibili che potrebbero essere messe a frutto da un’avanguardia politica ma che, contemporaneamente, sono foriere di pericoli non irrilevanti.

 

 

A fine luglio si terrà in Lombardia la consueta università d’estate, importante momento d’incontro per realtà giovanili, culturali e militanti di ogni provenienza, tanto geografica quanto di scuderia. (AN, Fiamma, Forza Nuova, Circoli Culturali, Comunità Civiche ecc).

Sarà sicuramente un momento di festa e di gioia ma offrirà anche l’occasione per rimettere le pendole all’ora giusta, come si dice oltralpe.

 

 

Bilancio dell’università d’Estate



A fine luglio si è conclusa in provincia di Varese l’Università d’estate 2001.
330 partecipanti ai lavori, 46 le città di provenienza, in rappresentanza di 33 soggetti politici e metapolitici (istituzionali, radicali, culturali) e di 16 soggetti editoriali.
Ampia la fascia d’età: dai 16 ai 50 anni.
In quattro giorni e mezzo forniti oltre 2000 pasti completi, birra e vino consumati a centinaia di litri.
La logistica, i servizi, l’organizzazione sono stati assicurati da un  “equipaggio”, composto di 55 persone.

 

Fascetta: la politica che si può condurre

 

Dalla periferia all’avanguardia

 

Il disarticolarsi della società e l’avvento della dittatura oligarchica
dettano nuove concezioni e precise metodologie.
Una comunità capace di onorare le propria memoria, che coltiva l’ideale d’immortalità dei suoi Martiri, quel Culto del Ricordo che si eterna nel fuoco imperituro dei Lari, possiede la fermezza interiore che le consente di passare allo stadio della strutturazione.
Economica, artistica, lobbistica, editoriale, di pensiero.
Una strutturazione già ampiamente incominciata e che, nel suo progredire, non deve incorrere in errori di percorso ma fondarsi sull’umiltà, la generosità e la partecipazione.

di
Gabriele Adinolfi

 

Terzo mese consecutivo dedicato alla riflessione sull’avvenire della politica.
Un avvenire che ai più appare assai incerto e comunque ben poco attraente. Altri obiettano addirittura che per la politica non si può nemmeno parlare di presente, perché la Polis è stata oramai slacciata, disanimata, disarticolata.

 

Uno sguardo in divenire



Sostanza e profondità

 


L’immancabile delusione di chi si attende rivolgimenti superficiali e immediati.
Le interessanti evoluzioni che si stagliano davanti agli occhi di chi sa vedere.
Il senso e l’insegnamento dell’UdE. Essere e non apparire.
Le mutazioni antropologiche fondamentali per divenire soggetti nella futura sintesi socialnazionale, solidale, ghibellina, europea.
di
Gabriele Adinolfi

 



L’uomo è un animale abitudinario, immancabile preda dei riflessi condizionati.
Sin dall’infanzia è portato a concepire l’autunno, che coincide con il rientro scolastico ed universitario ma anche col ritorno dalle ferie e con l’apertura del campionato di calcio, come una sorta di inizio dell’anno.
Così, puntualmente, ogni settembre guarda avanti a sé con nuovo ottimismo, animato di buoni propositi e sicuro che, stavolta almeno, combinerà qualcosa di concreto.