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Guerra all’Iraq e all’Europa
Indagine sull’America e sul nostro futuro
La grande offensiva militare, propagandistica e liberticida della Casa Bianca ha come obiettivo la conquista dell’Eurasia. Alle origini dell’azione americana una grave crisi interna, il rischio del declino internazionale ed il rinnovato fanatismo protestante.
L’azione americana ha intanto compattato tra loro le tre principali potenze eurasiatiche: Francia, Germania e Russia. Contro di esse la Casa Bianca gioca la coalizione dei servi, assegnata significativamente alla meritatissima conduzione italiana.
Forza e debolezza della potenza eurasiatica.
Il valore fondante e l’imperativo culturale e morale dell’antiamericanismo.
di Gabriele Adinolfi
“Per gli Stati Uniti, il premio geopolitico più importante è rappresentato dall’Eurasia. Durante cinque secoli, la scena mondiale è stata dominata da potenze e nazioni eurasiatiche che si combattevano reciprocamente per conquistare il dominio regionale e puntare al potere globale. Oggi, la preminenza in Eurasia è appannaggio di una potenza non eurasiatica, e il primato globale dell’America è direttamente legato alla durata e all’efficacia del sostegno accordato alla sua supremazia in quel continente”.
Su ipotetici fronti antagonisti, speranze geopolitiche e sguardi troppo fissi sull'atlante
Gabriele Adinolfi
Quando iniziai a credere di fare politica le tematiche più frequenti erano di ordine interno (la scuola, la proprietà, il sistema), storico (fascismo, leninismo), filosofico/politico (quale sistema fosse possibile instaurare e quale fosse semplicemente utopico).
La "politica estera" trovava spazio assai relativo nei nostri discorsi e nelle nostre riviste. Se ne parlva per dimostrare che i sovietici stavano provando a realizzare un imperialismo ipocrita o per denunciare le manovre americane; per enfatizzare la spinta rivoluzionaria nel Terzo Mondo o per dimostrare il fallimento del paradiso socialista.
Ora che ha vinto Hamas quale avvenire per il popolo oggetto di brama genocida?
Gabriele Adinolfi
Palestina: una nazione martoriata, un popolo costantemente schiacciato sotto il tallone altrui; prima il turco, poi il britannico, infine l’israeliano.
Palestina: una ferita lancinante, una prova palpabile e costante della prepotenza infinita, dell’ingiustizia impudente, della malcelata brama di sterminio, della libidine di genocidio.
Ieri l'Onu ha attaccato l'Unione Europea perché blocca i migranti in Libia, che poi sono esattamente le ragioni del golpe istituzionale che fece cadere Berlusconi. Ovviamente tra i geni de noantri non se ne parla e si fischietta. Come: la Ue non è la macchina per creare le sostituzioni di popolazione?
Come: la Ue frena la tendenza?
Premesso che la frenata della Ue non la rende per questo cosa bella e da sostenere, bensì da occupare e rivoluzionare (non riformare, rivoluzionare), faccio notare ai nostri cervelloni che si riempiono la testa di monadi astratte con cui si spiegano il reale con la mentalità di adolescenti di tribu primitive che la Ue è un luogo d'incontro, di confronto e di compromesso in cui si sviluppano le relazioni europee oggi quando la crescita esponenziale dell'Asia, il boom demografico dell'Africa, la rivoluzione satellitare e il nostro crollo demografico hanno imposto sterzate decisive.
Parigi 13-29 novembre: il ritorno della Sinarchia che per qualche decennio aveva incentrato sulla Ville Lumière il fulcro della nuova era illuminata e cosmopolita. Ora riceve il testimone da oltreoceano, dove dai tempi della Guerra si era definitivamente trasferita a New York, non per sostituire la Grande Mela nell'indiscussa leadership ma per assumere il ruolo di vicereame dalle parti nostre. Parte così la seconda fase del golpe mondialista, dopo l'11 settembre 2001.
L'FN primo partito di Francia
La netta vittoria del Front National al primo turno delle regionali era data per scontata e si è verificata. Per esorcizzarla ce la presentano ora come l’effetto degli attentati di Parigi ma non è vero. Prima di essi il suo score nei sondaggi era dato tra il 28 e il 30% e sembra sia stato confermato, al massimo se Marine Le Pen è stata beneficiata dall’effetto-Bataclan sarà stato per un punto percentuale. Il voto che raccoglie è la somma della rabbia sociale (fin dai tempi del padre l’FN ha svuotato l’elettorato comunista), dell’effetto immigrazione massiccia e dell’inettitudine della classe dirigente.
Anche la destra classica (27%) e l’alleanza elettorale guidata dai socialisti (22%) al momento avrebbero raccolto le medesime percentuali che si attribuivano loro prima dei massacri che su questo, dunque, non sembra che abbiano influito.
Putin non è il tuo problema e neppure la tua soluzione. Il problema sei tu
Adesso non mettiamoci a sbraitare contro Putin solo perché in poche ore abbiamo avuto le seguenti novità dal fronte orientale.
1) Israele si è congratulata con il Cremlino per l'ottimo lavoro svolto contro i suoi nemici in Siria.
2) Putin si è detto prontissimo a cooperare sugli scenari bellici con la Francia (nel nome di quell'alleanza che, con una grande imprecisione storica, ha sostenuto abbia permesso loro di contrastare insieme Hitler).