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Società
Come in America. Per certi versi persino peggio.
Ogni due giorni in Italia c’è un omicidio di coppia. A questi vanno sommati gli assassinii in famiglia (mamme che uccidono i figli, figli che ammazzano i genitori, atti fratricidi e via dicendo).
Nella lista non compaiono gli incesti né gli atti di pedofilia. I più ottimisti possono affermare, riguardo queste ultime due pratiche così come a proposito degli stupri, che non sono i delitti ad essere aumentati ma semplicemente che sono divenute più frequenti le denuncie.
Martedì scorso Libero ha dedicato un ampio servizio a chi si oppone all’intervento in Iraq.
Tra tante banalità trite e ritrite del tipo “gli estremi si toccano”, gli oppositori sono stati dipinti come degli estremisti un po’ puerili, in costante bilico tra l’infantilismo e il settarismo.
La scorsa settimana Alberto Ostidich replicava ad Umberto Bianchi che, sempre su Rinascita, prendendo spunto dall’ampia partecipazione al funerale di Massimo Morsello, aveva in qualche modo auspicato la ricomposizione di un’area frantumata in troppi clan.
Per Ostidich si tratterebbe di un desiderio improponibile per l’impossibilità di unire clericali e borghesi, evoliani pentiti e moderati. Secondo l’Ostidich, inoltre, andrebbero comunque esclusi dal novero degli interlocutori i militanti di AN, in quanto “Alleanza” è dichiaratamente pro-americana (come se il Msi sin dagli anni ‘50 o lo stesso on.Rauti degli anni ‘90 fossero stati qualcos’altro). Per questa ragione i suoi militanti si troverebbero dall’altra parte della barricata rispetto ad un non ben definito noi, ovvero nel campo del capitalismo e della globalizzazione.
Genova, considerazioni a valle.
Assassini. Il morto lo avevamo previsto da tempo. E ora diciamoci: chi lo ha causato veramente ?
I carabinieri, il black bloc o quelli che fanno mercimonio sulle spoglie altrui ?
Eccoci in dirittura d’arrivo per la farsa di Genova.
A questo punto ci paiono utili alcune precisazioni sommarie.
La Globalizzazione è l’effetto di un’omologazione tecnologica, economica e culturale.
Eccoci in dirittura d’arrivo per la farsa di Genova. Decine di ragazzini canuti, inguaribilmente nostalgici dell’antica milizia, si ritrovano disinvoltamente allineati dietro i numerosi ciarlatani prezzolati che menano la danza, per inquadrare il balletto italiota di Seattle. Va in scena il circo dell’antiglobalizzazione, con tanto di costumi e maschere.
Concentratisi in tenuta da guerriglia sotto i riflettori Rai, Cnn e Mediaset, i commedianti della rivolta hanno già inscenato per i telegiornali le prove generali degli scontri con la polizia, mettendo in mostra tattiche, tenute, tecniche paramilitari.
Il fatto che i signori del mondo industriale vengano a Genova a dettarci cosa fare, tutto è meno che una novità.
Certo, in teoria noi dovremmo rifiutare queste imposizioni. Così come avremmo dovuto rifiutare le basi nato, l’usura, le piogge acide, il pesce alla diossina, il Capitalismo imperniato sul Narcodollaro…