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Mi auguro di non essere uccello del malaugurio e spero di limitarmi a gridare al lupo.
Tuttavia qualcosa m’intriga e temo che una campagna di attentati falsamente islamici ma sostanzialmente pro-atlantici sia sul punto di poter nascere in Europa.
Perché dico questo ? Semplicemente perché la Francia e la Germania si oppongono all’attacco angloamericano dell’Iraq e, per giunta, le stesse opinioni pubbliche angloamericane sono contrarie all’avventura bellica.
Venerdì scorso Euronews ha teletrasmesso da Parigi un’immagine spettacolare e significativa. I ministri degli esteri francese, russo e tedesco si sono presentati alla stampa al termine della loro riunione tripartita, stringendosi le mani in maniera assai significativa. Villepin, al centro, offriva la destra al suo omologo russo e la sinistra al collega germanico ed in questa maniera singolare i tre procedevano incontro ai giornalisti, praticamente allacciati tra loro in un’immagine suggestiva che rimandava al simbolico “entrelas” bretone.
Ancora a proposito di Le Pen.
Domenica scorsa, la prima pagina di Rinascita metteva giustamente l’accento sulla progressiva affermazione di quel fenomeno politico che viene definito come “nazionalista”.
Al secondo turno delle presidenziali Le Pen ha ottenuto il 18% dei voti.
L’altra Francia fa le grandi manovre. Innanzitutto l’intossicazione. Si lasciano filtrare intenzioni di voto assai fantasiose ; ora si attribuisce a Le Pen il 21 % ora il 42. L’intento ? Chiamare a raccolta tutta la sinistra, giocando sul terrore e sull’isteria. E, forse, a queste manipolazioni non sono estranee manovre di speculazione borsistica.
Il tradizionale corteo lepenista del primo maggio si è tramutato in un’adunata oceanica.
In attesa del secondo turno elettorale francese, che Chirac punta a vincere racogliendo l’80 % dei voti, alcuni fatti e alcuni dati meritano la nostra attenzione.