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Non faccio lo psicanalista, non m’interessa sapere perché certe persone si lasciano prendere da certe cose; il problema è loro finché non coinvolgono gli altri.
Luigi Ciavardini è innocente e va difeso. Luigi Ciavardini è uno di noi e va difeso. Luigi Ciavardini è un capro espiatorio e va difeso.
Va messo anche l’accento sul fatto  che - mentre contro di lui non c’erano neppure sufficienti indizi – altre piste per Bologna sono state accantonate con estrema disinvoltura. Non solo quella  che parte dal dossier Mitrokhin ma anche quella, ben più interessante, che rimanda alla Superloggia di Montecarlo.

In occasione del venticinquennale della strage di Bologna si è costituito il comitato “L’ora della verità” che ha la finalità di attirare l’attenzione sull’inconsistenza, la pretestuosità e l’accanimento con cui la corte d’appello bis di Bologna ha condannato Luigi Ciavardini.
Per evitare di strumentalizzare Luigi e al fine, anzi, di mettersi a disposizione della causa di questo perseguitato alla Sacco & Vanzetti, in diversi abbiamo deciso di fare un passo indietro per non attirare i riflettori su di noi e concentrarli invece sul caso allucinante. Purtroppo non tutti la pensano così, ci si pavoneggia un po’ troppo in un’area che dovrebbe essere impersonale.

Il 25 novembre 1970 Yukio Mishima, nome d'arte di Hiraoka Kimitake, compiva Seppuku nella sede del ministero della difesa, da lui e dai suoi occupato simbolicamente.
Mishima, che era nato a Tokio il 14 gennaio 1925, aveva scelto di darsi la morte a quarantacinque anni in un luogo, il ministero della difesa, che rappresentava al contempo il simbolo della virtù Samurai e quello della resa esistenziale e culturale del Giappone.
Scrittore immenso e problematico, Mishima aveva immortalato la grandezza Samurai, ma non solo.
Sulla ribalta argentina si riaffacciano i Montoneros; o qualcuno che a torto o a ragione ne reclama l’eredità. Per noi Europei rappresentano un oggetto misterioso, vieppiù inesplicabile quando tentiamo di applicarvi le categorie politiche che ci sono familiari.

Nati nel solco del grande movimento peronista (una specie di fascismo democratico a forte base sindacale, contadina e militare), essi ne rappresentarono la sinistra anni Settanta.
La creazione, a Roma, di Casa Pound ha un valore emblematico.

Sia chiaro: non è il primo centro sociale che nasce al di fuori dal monopolio della sinistra, non è la prima delle ONC (Occupazioni Non Conformi) benché il suo nucleo animatore già fosse all’origine di più di un’esperienza di questo genere.
La condanna a trent’anni di reclusione impartita a Luigi Ciavardini dalla Corte d’Appello di Bologna è incredibile, assurda, ingiusta.

Come noto Ciavardini era stato condannato una prima volta a Bologna, in un processo parallelo a Mambro e Fioravanti perchè “sospettato” di aver trasportato fisicamente l’esplosivo. La Cassazione aveva rigettato quella sentenza stabilendo l’assenza di Ciavardini da Bologna quel 2 agosto 1980. Approntata in fretta e furia una Corte d’Appello bis, la Magistratura bolognese lo ha condannato ancora, per complicità morale. Ci troviamo di fronte ad un accanimento fuor dal comune e ad una logica persecutoria che calpesta i fondamenti del diritto.

Nove anni orsono, il 10 novembre 1995, veniva impiccato in Nigeria, per il reato di ribellione, Ken Saro-Wiwa, intellettuale e poeta africano che, in quanto intellettuale e poeta, ha avuto il privilegio di non essere completamente caduto nel dimenticatoio come è invece accaduto ai suoi compagni di supplizio.

Contro chi e contro cosa si era ribellato Ken Saro-Wiwa ?
Il 26 ottobre 1947 nasceva a Novoli, in provincia di Lecce, Walter Spedicato. Sarebbe morto a Courbevoie, nella periferia di Parigi, il 9 maggio 1992 in esilio.

Chi lo conobbe sa perfettamente quale personalità, quale entusiasmo, quale dirittura e quale pathos caratterizzavano quell’eccellente figlio del Salento.