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Nel mio “Nuovo Ordine Mondiale tra imperialismo e Impero” pochi anni fa sostenevo che la Cina sarebbe stato il principale interlocutore degli Usa e che questi ultimi avrebbero provato ad instaurare un duopolio mondiale che alla lunga avrebbe polverizzato l’Europa.

 

 

Superiamo il capitalismo

 

Le gravi difficoltà del liberismo e le possibili mutazioni nel sistema internazionale
Le opportunità che ci si presentano per realizzare progetti politici ed economici
di avanguardia, di rettifica, di ampio consenso.
di
Gabriele Adinolfi

 

 

Sulle ceneri di Baghdad e di Gerusalemme.
Sui coriandoli delle stracciate bandiere arcobaleno fro/pacifiste. Sulle frustrazioni della sinistra ultrà. Sull’immobilismo neofascista e sull’acredine che esso ha prodotto nei militanti. Sul patetico delle mascelle quadrate di destra e di sinistra. Sul consenso beota degli ottusi. Su tutto questo volteggia l’avvoltoio dell’imperialismo americano, tronfio delle sue certezze.

 

Diounicomercato

 

Un’oligarchia forsennata detiene e difende il potere mondiale con le stragi, il traffico di stupefacenti, la proletarizzazione forzata, l’abbrutimento culturale.
Questo pugno di “eletti” del crimine organizzato trova la sua giustificazione in una precisa visione del mondo che va smascherata e controbattuta.
di
Gabriele Adinolfi

 

Orion giunge nelle mani dei lettori più o meno quarantacinque giorni dopo che gli articoli sono stati scritti. Perché vi dico questo ? Semplicemente perché sto scrivendo a caldo dopo la strage di Madrid e mi appresto invece ad occuparmi di un argomento che sembrerebbe astratto, surreale, ovvero il “monoteismo di mercato” mentre si spera - anche se non senza un ragionevole e preoccupatissimo dubbio - che lo leggerete quando il clima sarà nuovamente cambiato e tornato normale.

07/01/2016| Gabriele Adinolfi

 

 

Il lugubre non è sacro e vi dobbiamo ben altro

Francesco, Franco e Stefano, sono passati trentotto anni da quando vi hanno assassinati.
Trentotto anni sono un'enormità. Dalla battaglia di Vittorio Veneto al giorno in cui nacqui erano trascorsi trentatré mesi di meno!
Sono trentotto anni che in un modo o nell'altro vi celebriamo.

“Per la Commissione Anselmi, Gelli era un agente-doppio che lavorò per comunisti e tedeschi durante la Repubblica Sociale. Il suo potere? Secondo me ne aveva tanto oggi, ma meno di quanto si è pensato nel passato”. Così Gabriele Adinolfi, scrittore e intellettuale, legge la vicenda Gelli nel giorno della scomparsa di uno dei personaggi più controversi della storia repubblicana. Nell’intervista a Intelligonews, spiega chi era Gelli e quanto ha contato.

 

Chi era, per lei, Licio Gelli?

Riflessioni nel trentesimo anniversario della scomparsa di Alibrandi

Tra poco uscirò per andare al concerto indetto per il trentesimo anniversario della morte di Alessandro Alibrandi.

La notizia non è circolata molto, non l'ho trovata in giro tra forum e facebook.

I soliti noti, i soliti di allora, solo loro sembrano essersene voluti occupare.

Venticinque anni fa, il 28 agosto 1980, venivano spiccati ventotto mandati di cattura. L’operazione, ideata e guidata dal dott. Russomanno, dirigente del servizio di controspionaggio del ministero degli interni, Sisde, ed avente come obiettivo la destra radicale, fu la prima del dopo strage.
Quel depistaggio non durò a lungo: era stato costruito troppo male. Tutti e ventotto fummo prosciolti nel giro di pochi mesi. Fu il primo di tre depistaggi dei quali io stesso fui oggetto.

Sostenere Ciavardini è cosa buona, giusta e doverosa. Legare la sua innocenza alla colpevolezza di Carlos è a dir poco sconcertante e pericoloso. Sostenere infine, con i vari Cossiga, che la pista-Carlos porti ai combattenti per la libertà della Palestina occupata è insensato, illogico, privo di riscontri, pretestuoso e immorale.